Faida tra scissionisti: Verdini contro Fitto L'M5S denuncia tutti

Compravendita degli ex azzurri: creare un gruppo in Aula significa soldi e uffici. Esposto dei grillini

I l Palazzo, in queste ore, sembra un suk musulmano dove si sente e si ve(n)de di tutto. Coerenza e ideali politici non sono pervenuti tanto che il capogruppo M5S, a palazzo Madama, Gianluca Castaldi, ha formalmente presentato esposto sulla presunta compravendita dei senatori. Il mercato tra i (ex) berlusconiani è talmente frenetico che scoppia pure la faida tra di loro. Già perché tra i ribelli fittiani e i ribelli verdiniani è scattata l'asta a chi s'accaparra un parlamentare in più. Pare che, a palazzo Madama, Denis abbia corteggiato con insistenza il senatore campano Antonio Milo, ora fittiano, per accoglierlo sotto la sua Ala. E, inizialmente, sembra che Milo avesse accettato; pazienza se la ragione sociale dei Conservatori e Riformisti di Fitto è quella dell'antirenzismo mentre Verdini vuole fare la stampella di destra del premier. In fondo Eva Longo non ha fatto lo stesso? Prima era fittiana, adesso verdiniana. Fitto, saputo dell'ulteriore tentativo di scippo, è andato in bestia ed è subito corso ai ripari. Se un solo suo tassello dovesse cadere, il suo gruppo si scioglierebbe come neve al sole visto che il numero minimo per fare gruppo al Senato è dieci: proprio la consistenza di CoR. Milo, eletto nel Pdl, entrato in Fi, s'è fatto un giro nel gruppo di Gal (non ostile a Renzi) e poi è passato con Fitto all'insegna del «Abbasso il governo». Ma il senatore è da sempre vicino a Nicola Cosentino, e quindi vicino a Verdini. Ergo, le sirene di Denis stavano per conquistarlo. Poi, sembra che Fitto sia riuscito a trattenerlo in extremis.

Non si muove da dov'è, invece, il senatore azzurro Franco Cardiello, da giorni citato come uno dei possibili prossimi transfughi da Forza Italia: «Non so perché escono queste notizie infondate: io sono nel gruppo di Forza Italia e resto in Forza Italia». Anche alla Camera è tempo di mercato. Dopo le ultime sette uscite da Forza Italia (Saverio Romano, Ignazio Abrignani, Luca D'Alessandro, Monica Faenzi, Giuseppe Galati, Giovanni Mottola, Massimo Parisi) è tutto un corteggiamento: «Vieni anche tu con noi, tanto qui crolla tutto». Ammiccamenti a tutto campo: con verdiniani e fittiani che vanno all'assalto degli azzurri. A questo proposito pare che l'ex governatore pugliese abbia dato l'aut aut ad alcuni azzurri dubbiosi: «Il tempo sta scadendo. Decidetevi». Fitto attualmente ha 12 deputati. Se si aggiungono i 4 ex leghisti andrebbe a 16. Altri 4 e il gruppo è fatto; il che vuol dire soldi, uffici, personale. Ma i berlusconiani tentennano. Risposta di Fitto: «Gruppo o non gruppo, martedì prossimo usciamo da Forza Italia». Ed è pure scoppiata la guerra delle poltrone, in senso letterale: dove si siederanno i ribelli? «In basso», era la prima soluzione. «Ma no... Meglio in alto». Più spostati a sinistra quelli di Denis, of course .

di Francesco Cramer

Roma

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