Fango a Cortina, evacuati in 70. Auto bloccate nel Cuneese e spazzaneve in azione. Danni per vento e allagamenti Roghi in Sicilia, Sardegna e Calabria Il Cnr: "Sull'Italia punching ball climatico"

E dopo i cicloni tropicali arriva pure la neve d'agosto nell'estate pazza che sta colpendo l'Italia

Fango a Cortina, evacuati in 70. Auto bloccate nel Cuneese e spazzaneve in azione. Danni per vento e allagamenti Roghi in Sicilia, Sardegna e Calabria Il Cnr: "Sull'Italia punching ball climatico"
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E dopo i cicloni tropicali arriva pure la neve d'agosto nell'estate pazza che sta colpendo l'Italia. Tanto che nel cuneese è stato necessario l'intervento di uno spazzaneve per liberare le auto bloccate e mettere in salvo i passeggeri colti di sorpresa. Mai più ci si sarebbe aspettati di vedere i prati del Sestriere imbiancati.

Tempeste di fulmini e nubifragi hanno colpito molte città del Nord, preservandole (almeno questa volta) dalla violenza delle grandinate. La pioggia però è stata da record, con 80 mm caduti solo a Milano in due giorni e raffiche di vento superiori a 120 km all'ora nell'arco prealpino e nel bresciano, dove sono crollate decine di alberi. Danni e allagamenti sia in Piemonte, dove ci sono stati pesanti rallentamenti anche sulla circolazione dei treni, sia in Veneto. E oggi a tremare è l'Emilia, già duramente messa alla prova all'inizio dell'estate.

In Valtellina è esondato un torrente a Sondrio e, per precauzione, sono state evacuate le case dei quartieri più esposti. Sopra Cortina d'Ampezzo, al Passo Tre Croci, una frana di detriti ha raggiunto un hotel e un condominio. Si è deciso per precauzione di evacuare 70 persone, che sono ospitate in una palestra. Un piccolo gregge di ovini e caprini ha rischiato d'essere travolto dalle acque impetuose del rio Strona (Omegna, Piemonte): gli animali erano rimasti isolati in mezzo alla corrente e per salvarli sono intervenute tre squadre di vigili del fuoco, una con un'autogru. Auto bloccate nei sottopassi nel Varesotto. In Toscana, dove in 12 ore sono caduti oltre 13mila fulmini, i vigili del fuoco sono intervenuti a Lucca per spegnere un principio di incendio sul tetto di una casa che era appena stata colpita da un fulmine. Due incendi di quadri elettrici si sono registrati a Barga e uno a Camaiore. Allerta arancione in Veneto e Friuli dove ci sono stati diversi smottamenti e chiuse alcune strade. I danni alle coltivazioni non si contano. Dopo i raccolti di frutta in Emilia, stavolta è toccato alle fragole: i proprietari di un'azienda brianzola hanno raccontato la loro sciagura su Instagram dopo la tempesta d'acqua del 26 agosto, in cui hanno perso 4mila piantine e 2mila vasetti. Ed ora si sono trovati nuovamente sott'acqua.

Dopo le «sorprese» di inizio estate, stavolta le allerte meteo hanno permesso di contenere i danni: molti comuni hanno chiuso i parchi urbani e chi ha potuto ha parcheggiato l'auto in garage o lontano da alberi e tralicci. E purtroppo bisognerà stare pronti a qualche evento estremo anche a settembre. Come mai? «L'Italia si trova a subire un punching ball climatico, presa a pugni da sud, con le ondate di calore provenienti dall'Africa, con l'anticiclone che spinge in alto le temperature, per poi subire attacchi da nord quando le ondate di calore si ritirano, con tempeste di fulmini, alluvioni, trombe d'aria e perfino neve come in questi giorni». A fotografare la situazione è il fisico e climatologo del Cnr, e docente di fisica del clima all'Università RomaTre di Roma, Antonello Pasini, che spiega: «Non è finita. Anche se non si tornerà più a temperature elevate come i 40 gradi, potrebbe risalire altro caldo dall'Africa». Questa ondata di maltempo che sta colpendo duramente l'Italia «non è la classica rottura dell'estate a cui eravamo abituati. Prima l'anticiclone delle Azzorre si ritirava a metà agosto. Da diversi anni invece siamo soggetti, come area del Mediterraneo, agli anticicloni africani che portano più caldo, siccità e mancanza di piogge ma soprattutto, a differenza dell'anticiclone delle Azzorre, non hanno la forza di rimanere su di noi per tantissimo tempo e quando si ritirano lasciano spazio a condizioni di maltempo che è sempre più estremo».

Mentre il Nord è sott'acqua, il Sud brucia.

In Sicilia i roghi in corso sono 22: due ad Agrigento, quattro a Caltanissetta e Catania, uno a Enna e Palermo, sette a Messina e tre a Trapani. La protezione civile è intervenuto anche nel nuorese, in Calabria e in Sardegna.

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