
«I risultati sono deludenti e il messaggio ricevuto mi spinge ad andare oltre e più veloce in quel cambiamento che la gente vuole vedere». L'aveva vista arrivare l'onda lunga di Reform UK, il premier britannico Keir Starmer, clamorosamente bocciato al primo test di consensi fornito dalle elezioni amministrative di medio termine, ma non è riuscito ad arginarla in alcun modo. La valanga Nigel Farage, tanto temuta dai laburisti così come dai conservatori, ha superato ogni previsione nelle elezioni locali per 1.600 seggi in 23 consigli locali, sei cariche di sindaco e un seggio in Parlamento.
Si tratta di elezioni parziali poiché in molte zone non si è votato, a partire da Londra, fino alla Scozia e Galles e Irlanda del Nord, ma il risultato offre comunque una fotografia significativa dell'aria che tira nel Paese dopo dieci mesi di «cura» Starmer. Sebbene il centrosinistra sia riuscito a mantenere tre cariche di sindaco (i dati parziali si riferiscono al pomeriggio di venerdì) l'emorragia di consensi si è rivelata copiosa, confermando il profondo scontento della gente per alcune decisioni governative, prima fra tutte la cancellazione del bonus riscaldamento per i pensionati che molto avrebbe pesato sul voto di una parte degli elettori. A dirlo è stata per prima il sindaco laburista Ros Jones, rieletta a Doncaster dopo aver lottato con le unghie e con i denti. In diretta tv, ha chiesto a Starmer di ascoltare con più attenzione la gente e i suoi problemi.
Ieri il primo ministro ha difeso l'operato del suo esecutivo, spiegando le «scelte difficili» prese per rimettere in sesto un'economia compromessa, ma i numeri del voto raccontano che l'opinione pubblica da quelle parti non è affatto convinta. Basti pensare al clamoroso risultato ottenuto nelle elezioni suppletive nei distretti di Runcorn e Helsby, ovest dell'Inghilterra dove il partito di Farage si è aggiudicato la vittoria (e il suo quinto seggio alla Camera dei Comuni) con uno scarto di soli 6 punti, una cosa che non accadeva da decenni. Reform ha inoltre vinto nella nuova amministrazione di Greater Lincolnshire, dove ha portato a casa il 42 per cento dei voti contro il 26 dei conservatori e il 12 dei laburisti. Con i conteggi ancora da concludere, il trionfo del partito di Farage era già conclamato così come il pesantissimo tonfo di laburisti e tories a cui Reform intende sottrarre definitivamente il primato di maggiore partito d'opposizione. Risultati che dimostrano «che il nostro partito va seriamente preso in considerazione in una prospettiva futura come partito di governo e ora come primo partito di opposizione», ha dichiarato un Farage raggiante, parlando con i giornalisti a Runcorn. Alle 13 di ieri Reform aveva guadagnato 23 seggi, il Labour ne aveva persi 10 e i conservatori sette, prendendo il controllo anche del consiglio comunale in Staffordshire prima a guida conservatrice.
L'affluenza generale si è mantenuta piuttosto bassa, intorno al 30 per cento, tuttavia le cifre viste finora sono destinate a creare non poca pressione sia al premier Starmer che alla leader dei tories Kemi Badenoch. Se la cava meglio, invece, il partito liberaldemocratico che, grazie alla sua coerenza su temi come Brexit e politiche ambientaliste, è riuscito ad arrivare, in alcuni casi, addirittura prima dei tories.