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La Lega punta al ministero per la Famiglia e la natalità

Il Carroccio chiede la guida del ministero per la Famiglia e la natalità. Salvini non fa passi indietro: "Troppo comodo lasciare dopo la sconfitta come fanno altri"

La Lega punta al ministero per la Famiglia e la natalità

Il ministero per la Famiglia e la natalità si aggiunge all'elenco dei "desiderata" della Lega in vista della formazione del nuovo governo. Il Carroccio ha già individuato nell'Interno e nelle Riforme per l'Autonomia i principali dicasteri da poter guidare nel prossimo esecutivo, e ora chiede di ottenere il timone di un ulteriore ministero che si occuperebbe di tematiche assai care alla galassia leghista. Si allunga dunque la lista delle richieste della Lega per la squadra dei nuovi ministri.

La richiesta della Lega

L'orientamento della Lega è stato confermato all'Ansa dal capogruppo Massimiliano Romeo: "Con questo governo si spera di concretizzare i progetti che in Parlamento abbiamo più volte sostenuto, cercando di seguire l'esempio delle politiche del Trentino Alto Adige, la Regione che ha l'indice di natalità più alto". Altri dicasteri interessanti potrebbero essere le Infrastrutture, il Turismo, il Lavoro, la Giustizia e l'Agricoltura.

L'intenzione del Carroccio è anche quella di aggiudicarsi il ministero per gli Affari regionali o delle Riforme. L'obiettivo principale è l'approvazione in via definitiva dell'Autonomia, storico cavallo di battaglia. "Autonomia e presidenzialismo nel programma elettorale centrodestra sono temi centrali da portare a casa", ha sottolineato Romeo. Che, smentendo le voci su presunti veti e diktat, ha sottolineato l'importanza di un governo più politico possibile: "La politica deve dare gli indirizzi, i tecnici possono dare una mano a realizzarli".

Salvini non indietreggia

A esprimere la linea sarebbe stato direttamente Matteo Salvini nel corso di un incontro con i militanti varesini a Saronno che si è svolto nella giornata di ieri. "Chiederò per la Lega alcuni ministeri come quello per la Famiglia e la natalità, perché bisogna tornare a mettere al mondo figli senza tanti problemi", sarebbe stato il ragionamento. Il segretario ha inoltre rimarcato la forte volontà di portare a casa l'Autonomia nel minor tempo possibile.

Il risultato elettorale della Lega è stato indubbiamente sotto le aspettative. Qualche coro di dissenso si era manifestato contro Salvini, ma i big del partito hanno fatto quadrato attorno alla sua figura e hanno chiesto per il Capitano un ministero di peso nella compagine del prossimo governo. Lo stesso Salvini ha smentito l'ipotesi di un passo indietro, dicendosi pronto a un nuovo corso per risollevare le sorti del Carroccio.

Il numero uno della Lega ha voluto rassicurare il territorio del Nord alla luce dei mal di pancia di alcuni storici esponenti leghisti: "Dove c'è la firma di Bossi, subito sotto c'è la mia". Il riferimento è al nuovo Comitato di Umberto Bossi. "Troppo comodo fare come fanno altri, c'è chi lascia la segreteria dopo la sconfitta elettorale.

Io me ne andrò solamente quando riporterò la Lega al 30%", avrebbe detto Salvini secondo l'Adnkronos. Una frecciatina all'indirizzo di Enrico Letta, che lascerà spazio a un nuovo leader dopo la disfatta di domenica 25 settembre.

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