Politica internazionale

Fdi delusa per il crollo di Vox. Ma Giorgia investe su Abascal

La telefonata della premier all'alleato di Bruxelles. Fidanza ottimista: "In Ue raddoppierebbero i loro seggi"

Fdi delusa per il crollo di Vox. Ma Giorgia investe su Abascal

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«L'onda nera si può fermare», parola di Elly Schlein. «Il bluff dell'estrema destra è ormai svelato», rilancia Giuseppe Conte. Così è se vi pare. Il giorno dopo il voto spagnolo il centrosinistra scopre di aver vinto le elezioni per procura nella terra di Don Chisciotte e di aver messo al tappeto Giorgia Meloni. Il motivo? La sconfitta dei sovranisti di Vox e di Santiago Abascal. E poco importa che il voto abbia consegnato la vittoria ai Popolari di Alberto Núñez Feijóo, i socialisti di Pedro Sanchez siano pesantemente arretrati e la Spagna oscilli tra la prospettiva di un governo Frankenstein e il ritorno alle urne.

Naturalmente dentro Fratelli d'Italia serpeggia un po' di delusione per il risultato dell'alleato spagnolo che è anche membro della famiglia dei Conservatori Europei. Ma questo non impedisce alla presidente del Consiglio di telefonare ad Abascal, a cui ribadisce il suo pieno sostegno. L'impressione, però, è che quello su Vox possa essere un investimento a lungo termine. «Vox resta in doppia cifra ed è il terzo partito spagnolo» spiegano. «Probabilmente c'è stato uno spostamento degli elettori verso i Popolari per scongiurare una nuova vittoria dei socialisti come facevano un tempo gli elettori di destra con la Democrazia Cristiana», spiegano. «Il voto utile invocato dai Popolari non ha pagato visto che - come un dossier preparato da Vox spiega - in alcuni collegi avere accentrato il consenso sui Popolari ha fatto perdere i seggi che avrebbero consegnato la vittoria al centrodestra».

L'auspicio a questo punto è il ritorno alle urne e il superamento di una demonizzazione anche interna al centrodestra che si è rivelata un boomerang. «La verità è che è caduto anche il governo più a sinistra che c'era in Europa» dichiara Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d'Italia. «Il centrodestra continua a guadagnare consenso ovunque, anche in Spagna. Il buon governo di Partido Popular e Vox nelle varie amministrazioni territoriali, sarà il viatico per un consolidamento della coalizione di in vista delle probabili nuove elezioni». E Carlo Fidanza fotografa così la situazione post-voto. «Basta una normale calcolatrice per verificare che, proiettando i voti dei partiti alle Europee, Vox raddoppierebbe i seggi a Strasburgo e i Popolari di più di un terzo. Ci auguriamo che, nel caso di elezioni, nel centrodestra prevalga una logica di blocco e non una dannosa campagna per il voto utile».

Chi festeggia è Forza Italia con Antonio Tajani che fa notare che i Popolari «con oltre 8 milioni di voti tornano ad essere il primo partito in Spagna. Il Ppe rappresenta il centro della politica anche in Spagna, una buona notizia per tutta l'Europa». Licia Ronzulli sottolinea «l'importanza strategica delle alleanze. È necessario ripensare e modificare profondamente quei sistemi elettorali, proprio come lo spagnolo, che condannano alla perenne ingovernabilità, mortificando la volontà degli elettori». E Maurizio Gasparri vede nell'orizzonte politico spagnolo un'unica possibilità: «Uno schieramento moderato con una guida del Partito popolare, chiaramente alternativo alla sinistra e aperto alla collaborazione con tutte le destre ancorate in uno schieramento democratico e liberale. Una formula di governo che l'Italia ha sperimentato molte volte». La Lega, a sua volta, sia pure con una visione e un perimetro più ampio dei confini del centrodestra, si attesta su frequenze simili.

«Oggi più che mai è fondamentale intensificare l'impegno per un centrodestra unito, in tutta Europa» sostengono Marco Zanni e Marco Campomenosi.

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