Figli troppo tempo coi nonni? Affido a rischio per i separati

Per i giudici i papà non possono delegare ai parenti la funzione genitoriale, neanche per impegni di lavoro

Figli troppo tempo coi nonni? Affido a rischio per i separati

Attenzione a lasciare troppo tempo i figli ai nonni se si è un padre separato che chiede l'affidamento dei pargoli, soprattutto se c'è una ex moglie non proprio ben disposta.

Per i giudici della Corte di Cassazione, infatti, non è una buona prassi delegare la funzione di genitore a mamma e papà. Non importa se ormai i nonni sono un aiuto prezioso per tutte le famiglie con bambini piccoli. Nei periodi in cui i minori devono stare con il papà, non è possibile che siano i nonni a provvedere a loro tutto il giorno e che il genitore si limiti a vederli soltanto la sera al momento di tornare a casa.

Per la Suprema Corte è un punto a sfavore del papà separato che chiede l'affidamento dei figli l'accertamento, da parte dei giudici e degli operatori sociali, del fatto che, invece di passare assieme i momenti stabiliti, il genitore lasci i bambini in accudimento ai nonni. Che un tale comportamento remi contro il tentativo di ottenere più tempo da trascorrere con i figli, risulta da una sentenza depositata ieri in Cassazione relativa ad una causa di separazione tra due coniugi. Un'unione dalla quale sono nate due figlie, che ora - come spesso accade - sono oggetto del contendere tra i due ex. La Corte d'Appello aveva stabilito che le minori fossero affidate alla madre. Nel modificare il regime di visita tra le bambine e il padre, gli operatori del Comune erano stati incaricati di monitorare la situazione con la possibilità di intervenire «a limitazione o ampliamento» degli incontri tra le bimbe, il papà e i nonni paterni.

I giudici della Suprema Corte hanno deciso di confermare la sentenza di secondo grado e nella decisione hanno stigmatizzato la «scarsa presenza del padre in casa nei periodi in cui avrebbe dovuto tenere con sé le figlie» e la «delega delle sue funzioni genitoriali operata alla propria madre». Secondo le toghe del Palazzaccio il papà «trascorre poco tempo con le figlie che lascia con i propri genitori allontanandosi dalla loro casa, presso cui egli continua a portare le figlie, per tutto il giorno e tornando solo la sera».

«Una sentenza non in linea con tempi», secondo l'avvocato Massimiliano Gabrielli, coordinatore nazionale dell'Associazione Padri Separati. «Va sicuramente interpretata - sostiene il legale - ma come al solito non viene riproposta al contrario, verso la madre. Si contesta il fatto che i bambini stiano con i nonni, che il padre cioè deleghi le funzioni di cura e studio a loro, ma non avviene mai il contrario nel caso in cui a farlo sia la madre. È una sentenza che non tiene conto del tempo presente».

«Molto spesso - aggiunge il legale - le disposizioni stabilite dai tribunali non tengono conto delle disponibilità di tempo dei genitori e delle difficoltà economiche dei padri per tenere i figli: il padre che esce dalla casa coniugale a volte non ha abitazione adeguata ad accogliere la prole e se è fortunato può appoggiarsi alla casa dei genitori».

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