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"Finalmente la sinistra si è accorta che esiste un allarme criminalità"

Il governatore e il nuovo sos sulla sicurezza: "Ma quando lo lanciamo noi siamo razzisti"

"Finalmente la sinistra si è accorta che esiste un allarme criminalità"

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«Finalmente anche gli altri si son resi conto di quello che dicevamo da tempo».

Presidente Attilio Fontana, lei governa la Lombardia, sull'allarme sicurezza nelle grandi città sarebbe il caso di andare tutti d'accordo.

«È quello che chiedevamo e, invece, ci davano dei razzisti».

L'altra notte in una discoteca di via Padova l'ennesimo stupro di una donna.

«Un fatto gravissimo».

Nell'ultimo anno solo a Milano città sono stati oltre 400, addirittura 600 se si prende la provincia.

«Numeri incredibili, allarme che non si può ignorare».

Soprattutto perché, tolta la quota tra le pareti domestiche o tra conoscenti, sono in aumento le violenze sessuali per strada.

«E si tratta del reato più terribile. Se ti rapinano un orologio te ne puoi comperare un altro, lo stupro lascia segni terribili per tutta la vita. Un'orribile violazione dell'umanità di una donna».

E quindi voi cosa dicevate?

«Che bisognava affrontare la piaga. Che non era giusto chiamare semplicemente microcriminalità quella predatoria che colpisce i cittadini molto più di una rapina in banca».

E chi è che, come dice lei, non si rendeva conto?

«Non so se non si rendesse conto, di certo la sinistra di fronte alle nostre denunce ci dava dei fomentatori d'odio».

La sicurezza è sempre un buon argomento di campagna elettorale per la Lega.

«E chi dice questo mi ferisce molto, perché la realtà dimostra che eravamo nel giusto».

Ora anche la sinistra riconosce l'emergenza.

«Sarebbe stato meglio darci retta quando dicevamo che non bisognava far esplodere il problema. Intere zone di Milano e Roma rischiano di essere fuori controllo».

E quindi cosa si può fare?

«Più forze dell'ordine».

Vero che ha chiesto altre divise anche un idolo della sinistra progressista come il sindaco di Milano Beppe Sala, ma la ricetta è sempre e solo militarizzare?

«Non è la sola ricetta, ma intanto bisogna garantire la sicurezza dei cittadini. Poi servono politiche di integrazione».

Come si coniuga la solidarietà a chi fugge da guerre e povertà, con la sicurezza?

«Con due cose: casa e lavoro. Poi si può pensare al resto, lingua e tradizioni: da qui deriva il rispetto delle regole».

Non le sembra una visione retrograda?

«Assolutamente no, anche se veniamo accusati dalla sinistra di essere fascisti. Siamo solo gente di buon senso».

Sala ha risposto che non lo si può accusare di non volere più forze dell'ordine.

«Io non ho fatto nessun nome, ho parlato solo di una sinistra che ha chiuso gli occhi».

Magari pensano di pescare in futuro nel bacino elettorale dei nuovi immigrati.

«Se lo ha fatto ha sbagliato i conti: gli immigrati regolari con casa e lavoro vogliono il rispetto delle leggi e spessissimo votano centrodestra».

Domani a Milano c'è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, cosa chiederà?

«Di rinforzare gli organici di polizia e carabinieri e di inviare militari per aumentare la percezione della sicurezza».

Altro?

«So che il ministro ha promesso a Salvini divise anche sui treni, vorrei chiedere un aiuto anche per Trenord da affiancare ai nostri vigilantes».

Le è dispiaciuto davvero quando le davano del razzista e del fascista?

«Moltissimo. Anche quando all'inizio del Covid ho chiesto al governo controlli su chi rientrava dal Capodanno in Cina e a sinistra dicevano che lo facevo solo perché ero razzista».

Oggi cosa direbbe loro?

«Che la vera solidarietà non è far venire qui tutti, ma accogliere solo le persone a cui si può offrire casa e lavoro. Il resto è ipocrisia, anzi egoismo».

I carabinieri hanno detto che a Milano agiscono bande di giovani nordafricani.

«Ancora più preoccupante perché sono molto aggressivi. E pericolosi perché difficilmente controllabili».

Arrivano con i barconi e raggiungono Milano.

«E se non li integriamo finiscono nelle mani della criminalità organizzata».

Si può dire che la percentuale di reati commessi dagli extracomunitari sta diventando insostenibile?

«Si può dire.

E non è razzismo».

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