Fondi libici a Sarkozy: la moglie Carla Bruni interrogata dalla polizia

Carla Bruni è stata sentita ieri mattina dagli investigatori che indagano sull'accusa mossa a Nicolas Sarkozy di aver ricevuto da fondi libici

Fondi libici a Sarkozy: la moglie Carla Bruni interrogata dalla polizia
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Carla Bruni è stata sentita ieri mattina dagli investigatori che indagano sull'accusa mossa a Nicolas Sarkozy di aver ricevuto da fondi libici finanziamenti per la campagna presidenziale del 2007. Secondo una fonte giudiziaria citata dall'Afp, la cantante e modella, già ascoltata come testimone nel giugno 2023, è stata interrogata negli uffici della direzione centrale per la lotta contro la corruzione e i reati finanziari e fiscali (Oclciff) a Nanterre.

Ad accusare Sarkozy di aver manipolato le testimonianze è Ziad Takieddine, intermediario che ha prima raccontato di un presunto finanziamento della Libia di Gheddafi alla campagna presidenziale del 2007 per poi ritrattare. Il 73enne franco-libanese, noto per aver fornito diverse versioni dei fatti, aveva poi ritirato le accuse in una clamorosa intervista a Paris Match e BFM TV nel 2020. Dichiarò infatti che Sarkosy non aveva «preso un centesimo, cash o non cash, per le elezioni presidenziali» del 2007 da Gheddafi.

Il sospetto degli inquirenti è che dietro accuse e ritrattazioni ci sia una macchinazione gestita, tra gli altri, da un altro intermediario, Noel Dubus; dalla «papessa» dei paparazzi Mimi Marchand e dal defunto finanziere Pierre Reynaud che avrebbero pagato o promesso di pagare Takieddine perché ritirasse le accuse. Sarkozy è stato incriminato il 6 ottobre.

Per il presunto finanziamento libico della campagna presidenziale, l'ex capo di Stato sarà processato all'inizio del 2025 con le accuse di occultamento di appropriazione indebita di fondi pubblici, corruzione passiva, finanziamento illecito di una

campagna elettorale e associazione a delinquere, riporta Le Monde citando fonti giudiziarie. Ancora in corso invece le indagini sulle presunte manovre volte ad eludere e ingannare la giustizia e influenzare l'opinione pubblica.

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