Fuga e suicidio in pista. Risucchiato dall'aereo

La vittima è un 35enne con problemi di droga. "È scappato dalla polizia e si è gettato nel motore"

Fuga e suicidio in pista. Risucchiato dall'aereo
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È arrivato alla guida di una Fiat 500 rossa contromano, raggiungendo la rotonda esterna del parcheggio dello scalo, ha aperto la portiera, è sceso e ha cominciato a correre a tutta velocità fin dentro al terminal, inutilmente inseguito dagli agenti della Polaria che lo avevano notato subito. Varcato l'ingresso degli arrivi dribblando gli steward, sempre rapidissimo si è diretto a una delle porte di emergenza che immettono direttamente sulla pista, l'ha forzata e una volta all'aperto si è lanciato contro il primo aereo fermo ma con i motori accesi che si è trovato davanti; prima ha sbattuto contro i carter, le protezioni di un motore, poi una delle turbine l'ha travolto e risucchiato. Un dramma ostentato in tutta la sua incontenibile, evidente disperazione il suicidio avvenuto poco prima delle 10 di ieri sulla pista dell'aeroporto bergamasco di Orio al Serio. Dove un 35enne, Andrea Russo, si è tolto la vita buttandosi contro l'Airbus A319 della compagnia iberica lowcost "Volotea" con destinazione Oviedo, capoluogo del Principato delle Asturie, Spagna nord-occidentale. Il volo era in fase iniziale di rullaggio.

In uno degli aeroporti più trafficati d'Italia i voli sono stati quindi tutti sospesi dalle 10.20 a mezzogiorno circa. Lo stop - con 12 voli in partenza cancellati e altri 8 in arrivo dirottati su altri scali - ha mandato nel caos la circolazione degli aerei e si sono create code per raggiungere i banchi informazioni delle compagnie di volo.

"Abbiamo visto questo signore scappare dagli steward, all'inizio si è buttato contro i carter, le protezioni di uno dei motori dell'aereo, per poi fare il giro ed essere risucchiato dal girante dell'altro motore", ha raccontato ancora sconvolto all'Ansa uno dei testimoni che ha visto quel che è accaduto perché stava salendo le scale per imbarcarsi sull'aereo a fianco. I passeggeri sono poi rimasti a bordo mentre arrivavano vigili del fuoco e polizia. Una cinquantina di minuti in cui veniva loro spiegato cosa stava succedendo prima di essere fatti scendere perché il volo era stato cancellato. Per chi aveva assistito alla drammatica scena, l'aeroporto ha predisposto un servizio di supporto psicologico. Andrea Russo, nato a Calcinate (Bg), gestiva con difficoltà un passato da tossicodipendente, ma a detta di tutti è sempre stato una ottima persona. Tentava di ricostruirsi una vita svolgendo piccoli lavori di manutenzione e per questo, di recente, si era trasferito nella vicina Mornico al Serio con un parente, in una casa di proprietà del fratello. Per adesso non si sa che cosa possa averlo spinto a togliersi la vita e perché abbia scelto un modo tanto agghiacciante: "Cerchiamo eventuali rapporti della vittima con lo scalo o il mondo degli aerei. Nella sua vettura, piena di materiale di ogni tipo, non abbiamo trovato nulla che possa spiegarlo, ha detto il procuratore capo di Bergamo Maurizio Romanelli.

A fine aprile un altro giovane aveva fatto irruzione sulla pista di Orio, cercando di nascondersi nel vano carrello di un aereo fermo, ma gli agenti della Polaria lo avevano bloccato. Ci sono inoltre tre precedenti di suicidi simili a quello del 35enne di ieri. Il più recente è del maggio dell'anno scorso, quando un dipendente dello scalo di Schipol, vicino ad Amsterdam, si era tolto la vita lanciandosi verso il propulsore di aereo in fase di decollo. A gennaio, all'aeroporto di Salt Lake City, in Utah, lo stesso aveva fatto un passeggero 30enne con disturbi bipolari che, in attesa di imbarco, era sfuggito ai controlli e si era lanciato verso il motore di un aereo; infine nel giugno 2023 a San Antonio, in Texas, un 27enne, anche lui dipendente dell'aeroporto, si era tolto la vita contro il motore acceso di un velivolo appena atterrato. "Il drammatico evento ha sconvolto tutta la comunità aeroportuale. Esprimo, anzitutto, il mio personale cordoglio e quello della società ai familiari della vittima, a cui siamo vicini in questo terribile momento - ha detto il presidente di Sacbo, la società che gestisce lo scalo, Giovanni Sanga .

Fin da subito, oltre ad avere assicurato l'immediata gestione dell'emergenza e l'assistenza ai passeggeri e all'equipaggio, abbiamo rivolto la nostra attenzione ai colleghi che hanno assistito all'episodio e ne sono rimasti fortemente colpiti".

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