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Il gas frena, ma imprese a rischio stop. E La Basilicata azzera la bolletta

Il governatore Bardi (Fi) aiuta le famiglie. Stoccaggi all'80%, sale il pressing per il tetto Ue al prezzo. Cingolani: "Piano di risparmio"

Il gas frena, ma imprese a rischio stop. E La Basilicata azzera la bolletta

L'inversione di tendenza dei futures sul mercato olandese del gas, in calo a 260 euro a MWh dopo il record di 295 euro toccato nei giorni scorsi, è solo un «aggiustamento fisiologico». Per gli addetti ai lavori, c'è poco da stare sereni. E il governo, come ha annunciato il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, sta per varare un nuovo «piano di risparmio». «La tendenza resta in forte rialzo perché le condizioni di fondo non sono mutate: il prezzo di ieri è superiore di dieci volte rispetto a quello di un anno fa», spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. E le fluttuazioni dei prezzi, prevede, continueranno.

Per questo la politica e le imprese continuano a chiedere che sia introdotto un tetto europeo al prezzo. I leader dei principali partiti, intervenuti al Meeting di CL a Rimini, lo hanno ribadito, pur con sfumature diverse. «È una battaglia che bisogna combattere per tutelare gli interessi degli italiani», dice il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, favorevole anche al nucleare e all'estrazione di gas nazionale. Identica posizione quella di Matteo Salvini. Giorgia Meloni è d'accordo, ma chiede «prudenza» sul piano nazionale. Letta propone che «per 12 mesi i prezzi siano amministrati in Italia e che ci sia un tetto alle bollette». Invoca il price cap europeo anche Ettore Rosato, di Italia Viva, mentre Calenda vuole portare a «100 euro per Mwh il costo dell'energia per le imprese energivore e gasivore».

Intanto, per fronteggiare la crisi che si prospetta per l'inizio del cosiddetto «anno termico» il governatore della Basilicata, Vito Bardi, di Forza Italia, ieri ha firmato una legge che azzera la bolletta del gas per cittadini e pubblica amministrazione. In pratica le compensazioni ambientali negoziate con le società concessionarie che sfruttano il maxi-giacimento di idrocarburi che si trova sul territorio regionale ricadranno direttamente sulle utenze. «L'obiettivo è duplice, sostenere le famiglie lucane e incentivare il ripopolamento del territorio», spiega al Giornale il presidente della regione. «Avremmo voluto adottare la stessa misura anche per le imprese, ma purtroppo - aggiunge - questo non rientra nelle nostre prerogative». La copertura per il 2022 è di 60 milioni e di 200 milioni per il 2023 e 2024. «Sulla bolletta di chi possiede una prima casa in Basilicata va avanti il governatore - la voce gas sarà a costo zero, si pagheranno solo le accise e le tasse. Le agevolazioni saranno destinate anche a chi non è collegato alla rete del metano e usa altre fonti per il riscaldamento». «Il caso lucano - conclude - evidenzia le ricadute positive per il territorio dello sfruttamento delle nostre risorse».

L'ombra dell'austerità energetica continua però ad addensarsi sul Paese: ieri il volume di gas presente nei 13 siti di stoccaggio italiani ha sfiorato quota 80%. Un numero vicino al target governativo, ma che potrebbe non bastare a scongiurare i razionamenti. I fattori di rischio sono tanti: dallo stop totale alle forniture dalla Russia alle attività di manutenzione nelle centrali nucleari francesi, che ci forniscono il 10% dell'elettricità.

Uno scenario che spinge Federacciai a parlare di un possibile «stop generalizzato del settore». E anche Confesercenti avverte: «Il 10% delle imprese potrebbe uscire dal mercato». E che ha già indotto, come detto, il governo a predisporre nuove contromisure. Cingolani ieri sera in tv: «In nostro piano di risparmio lo presenteremo nei prossimi giorni. C'è un comitato d'emergenza che lavora su questo.

Stiamo accelerando l'acquisto sugli stoccaggi e abbiamo portato al 100 per cento l'utilizzo dei rigassificatori».

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