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Geo Barents sfida il decreto e triplica i salvataggi in mare

La nave diretta a La Spezia recupera altri migranti. Il ministro: "Attirano i gommoni dalla Libia"

Geo Barents sfida il decreto e triplica i salvataggi in mare

Medici senza frontiere sfida il governo continuando a recuperare migranti davanti alla Libia anche se avrebbe dovuto dirigersi, dopo il primo salvataggio, verso il porto assegnato di La Spezia. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, accusa che «la presenza delle navi delle Ong fa ripartire i gommoni dalla Libia, non le barche strutturate». Il solito effetto calamita confermato dal fatto che uno dei tre «salvataggi» è avvenuto appena a 26 miglia dalla costa, dove i trafficanti vedono su un'app del telefonino il segnale delle navi delle Ong e lanciano i gommoni nella loro direzione. Non solo: anche Ocean Viking, dei francesi di Sos Mediterranee, è in zona e Sea Eye 4 ha annunciato che oggi alle 10 salperà dalla «base» di Buriana, in Spagna, per dirigersi verso la Libia.L'ammiraglia Geo Barents, di Medici senza frontiere, ha già raccolto in mare 237 migranti, ma in tre diverse operazioni. Teoricamente una violazione del decreto sulle Ong. La nuova norma dispone che «il porto di sbarco assegnato dalle competenti autorità è raggiunto senza ritardo» subito dopo il primo soccorso. Martedì la nave ha raccolto in mare i primi 69 migranti partiti dalla Libia.

Il Viminale ha subito assegnato, come porto di sbarco, La Spezia, molto a nord, «a 100 ore di navigazione», lamenta Msf. In realtà era già pronto uno schema per aggirare il decreto: Alarm phone, il centralino dei migranti, aveva segnalato un altro natante e il giorno dopo Geo Barents ha individuato e imbarcato ulteriori 107 persone in un secondo evento. Il terzo è stato segnalato da Sea Bird, uno degli aeroplani di ricognizione della Ong tedesca Sea Watch, che decolla tranquillamente da Lampedusa. Altre 61 persone recuperate sempre in aera di ricerca e soccorso libica. Totale 237, «in conformità», secondo Msf, «con il diritto internazionale marittimo». Il capitano di una nave, quando viene allertato per un natante in difficoltà, è obbligato a intervenire, ma se i trafficanti lanciano apposta i gommoni quando si avvicinano le navi delle Ong è almeno scandaloso. Il ministro dell'Interno ha commentato: «C'è questa coincidenza astrale: la presenza delle navi delle Ong, insieme alle condizioni climatiche, fanno ripartire i gommoni dalla Libia, anche le imbarcazioni più fragili».

Sulla multa e sequestro o meno della nave, come prevede il decreto, fonti del Viminale fanno trapelare che «saranno prefetto e autorità di polizia, ma solo dopo l'arrivo nel porto assegnato, ad accertare eventuali irregolarità nella condotta della Geo Barents». Fino a ieri sera alle 18 la nave era ancora vicina a Tripoli e non aveva invertito la rotta verso La Spezia, dove, però, sarebbe attesa per sabato. Se continuasse a ciondolare davanti alle coste libiche aspettando nuovi gommoni violerebbe il decreto.

Questa volta per la prevista rotazione è stato scelto un porto amministrato dal centrodestra. Il sindaco Pierluigi Peracchini non ha nascosto preoccupazione: «Le nostre strutture di accoglienza al momento sono sature. Se ci danno risorse, siamo pronti, ma così è difficile».

Non è neppure finito gennaio e sono già sbarcati in Italia 4137 migranti, il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Addirittura quasi cinque volte in più del gennaio 2021. Nelle due settimane precedenti gli arrivi erano pochi, ma la tendenza si è invertita negli ultimi giorni, fra condizioni migliori del mare e navi delle Ong. Gli sbarchi autonomi sono quasi 300.

Il 28 gennaio il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà in visita in Libia accompagnata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani e da Piantedosi. Una missione cruciale per fronteggiare l'immigrazione illegale. Tajani ha dichiarato che «dobbiamo compiere ogni sforzo per consentire lo svolgimento delle elezioni entro il 2023».

Nel frattempo i nuovi dati di Eurostat suonano l'ennesimo campanello d'allarme: lo scorso ottobre le domande di asilo nella Ue (99.175) sono aumentate del 10% rispetto al mese precedente.

E paragonandole all'ottobre 2021 si è registrato un aumento del 66% del numero totale di richieste.

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