Germano contro Giuli sul tax credit. Ma ai suoi film fondi per 13 milioni

Cifre record per sostenere le ultime pellicole dell'attore che accusa il governo di propaganda

Germano contro Giuli sul tax credit. Ma ai suoi film fondi per 13 milioni
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"O non ha i dati per capire cosa sta accadendo o è una forma di propaganda, c'è del dolo". Elio Germano, nell'anticipazione della puntata di Report che andrà in onda stasera su Raitre, parte di nuovo all'attacco del ministro della Cultura Alessandro Giuli.

Il tema, ovviamente, è quello dei fondi destinati al mondo del cinema che il governo, secondo l'attore romano, avrebbe tagliato eccessivamente mettendo "fortemente in crisi" le famiglie di chi lavora in questo settore. Peccato che proprio gli ultimi otto film in cui ha recitato l'attore romano vincitore di ben sei David di Donatello abbiano ricevuto svariati milioni di euro in tax credit. Nel 2025 N-Ego ha ricevuto dal ministero della Cultura 285.672,53 euro, mentre Tre ciotole, film ispirato al libro della scrittrice sarda Michela Murgia, ha chiesto, ma non ha ancora ricevuto, più di 2.163 milioni di euro. Berlinguer. La grande ambizione, in cui Germano interpreta lo storico segretario del Pci, si è visto riconoscere più di 1,5 milioni di euro. I produttori del thriller di Daniele Lucchetti Confidenza, invece, si sono visti riconoscere più di 2,3 milioni di euro di tax credit, una cifra di poco inferiore ai quasi 2,6 milioni di euro ricevuti dai produttori di Iddu, il film liberamente ispirato alla latitanza di Matteo Messina Denaro. Il film Palazzina Laf del 2023 sull'Ilva di Taranto, in cui Germano recita accanto al regista Michele Riondino, ha ottenuto più di un milione di euro. Infine, America Latina e Il signore delle formiche, due pellicole del 2022, ha ottenuto entrambe più di 2 milioni di euro di tax credit. In totale, quasi 13milioni di euro. E se, come sostiene Germano, è necessario partire dai dati per capire cosa sta accadendo al settore cinematografico italiano, allora è bene analizzare l'andamento dei finanziamenti stanziati negli ultimi anni. Il fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo per l'anno 2025 ammonta complessivamente a 696.034.750,00 euro, mentre nell'anno precedente 741.259.359 euro comprendendo anche altri fondi aggiuntivi. Per il 2026, invece, si prevede che saranno circa 600milioni di euro, ma il taglio sarebbe dovuto essere di gran lunga maggiore. Solo il lavoro di squadra del ministro della Cultura Alessandro Giuli e del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e dei loro rispettivi gabinetti, ha consentito di recuperare circa 100 milioni di tagli. E, in ogni caso, le cifre stanziate dal governo Meloni negli ultimi tre anni sono nettamente maggiori delle risorse che venivano stanziate prima della pandemia. Tra il 2020 e il 2022, infatti, il mondo del cinema ha goduto di fondo d'emergenza ulteriore proprio a causa della chiusura forzata delle sale cinematografiche e i finanziamenti hanno superato persino gli 850 milioni di euro. Una volta usciti dall'emergenza pandemica sono stati inevitabilmente ridimensionati, ma i 696 milioni di euro stanziati per il 2025 superano abbondantemente i 423.460.759 euro stanziati nel 2017 e i 464.195.384 euro che erano stati previsti nel 2018 e persino i 524.159.450 euro del 2019.

A questo punto, dunque, la domanda sorge spontanea: dove erano gli attori cari alla sinistra radical-chic come Elio Germano quando al ministero della Cultura, anche sotto i governi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni (anni 2014-2018), imperversava Dario Franceschini?

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