Giovanni, il vigilante "schivo" e la vendetta con il fuoco

Zippo ricoverato per ustioni. Sui social gli auguri per il compleanno e le foto allo stadio

Giovanni, il vigilante "schivo" e la vendetta con il fuoco
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Si chiama Giovanni Zippo l'uomo arrestato sabato a Torino per avere provocato lo scoppio di una palazzina in via Nizza nel capoluogo piemontese che qualche giorno fa, nella notte tra il 30 giugno e il primo luglio, ha provocato un morto e diversi feriti, tra cui lo stesso Zippo. Appassionato di calcio, ha compiuto 40 anni due mesi fa: sui suoi social ci sono ancora gli auguri degli amici per il suo compleanno e le foto in cui compare sorridente di fronte allo stadio.

Nel bar sotto casa in cui la mattina andava a fare colazione (alla fine del turno di notte) con cornetto e cappuccino lo descrivono come una persona schiva e riservata: poche parole, la stanchezza di una notte di lavoro alle spalle.

Zippo, accusato di disastro colposo e omicidio volontario, è residente a Torino e lavora come guardia giurata. Ricoverato all'ospedale Cto nel reparto grandi ustionati, ha subito un intervento per le conseguenze dell'esplosione. Era stato visto scappare quella stessa notte con il volto gravemente sfigurato, sanguinante, ma senza cercare soccorso immediato sul posto. Nessuno aveva fatto caso alla circostanza nella confusione delle prime ore, quando tutti i presenti erano terrorizzati per un boato che molti avevano attribuito a un missile, e quando i vigili del fuoco e le forze dell'ordine erano impegnate a salvare i feriti sepolti dalla macerie e a verificare che non ci fossero altri dispersi, e così inizialmente si era pensato a un incidente, probabilmente a una fuga di gas.

In un secondo momento però quell'episodio è diventato la pista principale delle indagini, coordinate dalla pm Chiara Canepa e condotte dai poliziotti della squadra mobile e del commissariato Barriera Nizza. L'inchiesta ha accertato che Zippo sarebbe entrato nel palazzo in piena notte, portando con sé un sacchetto e riuscendo probabilmente a entrare in un appartamento al quinto piano, lasciato libero dagli inquilini in vacanza fuori Torino, e provocando lo scoppio.

Zippo avrebbe agito per ragioni personali, forse mosso dalla sete di vendetta contro la ex fidanzata, che abitava proprio in quell'appartamento ma che per sua fortuna non è stata colpita personalmente dalla follia dell'ex.

A pagare il prezzo più alto è stato invece il povero Jacopo Peretti, 33 anni, del tutto estraneo alla vicenda, incenerito da una fiammata poderosa. Jacopo, diplomato al liceo scientifico Newton, lavorava per un'azienda di consulenza energetica e per una palestra. Grande tifoso del Torino, era descritto da amici e parenti come un "ragazzo solare".

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