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La giunta rossa fa "promozione" sulla tragedia

Promozione turistica su una tragedia

La giunta rossa fa "promozione" sulla tragedia

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La giunta rossa fa "promozione" sulla tragedia

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Promozione turistica su una tragedia. È davvero difficile da qualificare la delibera con cui la giunta comunale di Livorno ha inteso organizzare una serie di iniziative per commemorare la notte del 9-10 settembre 2017, la drammatica alluvione in cui morirono otto persone, fra le quali un bambino di 2 anni, Filippo Ramacciotti, insieme alla sua famiglia, sorpresa dall'esondazione del rio Ardenza.

Difficile inquadrare, l'incresciosa caduta dell'amministrazione di sinistra, che ha scritto nero su bianco in un atto ufficiale (prima approvato, poi rettificato) che queste iniziative commemorative avrebbero «ricadute anche su aspetti di rilievo turistico» e «sarebbero finalizzate anche alla promozione della città in tutti i suoi aspetti turistico-culturali». Parlare di una «gaffe» è a dir poco riduttivo, come lo è archiviare tutto a un «mero errore materiale» del quale scusarsi «personalmente», come ha tentato di fare il sindaco Luca Salvetti, di cui ora l'opposizione (in particolare Fdi) chiede le dimissioni con una mozione di sfiducia. «Quello che dovrebbe essere un evento istituzionale, di commemorazione e di rinnovato cordoglio per un'intera città, si e trasformato in un'occasione di sfruttamento turistico - osserva il capogruppo di Fdi Alessandro Perini - In Comune si è perso ogni senso delle istituzioni e questa amministrazione si è dimostrata priva anche delle minime qualità umane e del minimo buon senso. Il sindaco e gli assessori che hanno votato questa schifezza devono assumersi le proprie responsabilità».

Il punto è che, probabilmente, dietro la vicenda c'è qualcosa che va oltre una sciagurata disattenzione dettata da fretta o superficialità. «Il sindaco - dice Perini - scarica il barile sugli uffici e grida all'errore "materiale". Non prendiamoci in giro - incalza - un errore materiale è un errore di battitura o una data sbagliata. Qui, invece, siamo davanti a concetti (assurdi), ma perfettamente espressi e pure ribaditi».

Il punto è che il Comune di Livorno usa (abusa di) un soggetto, la Fondazione Lem, partecipata al 100%, che ha come oggetto sociale proprio la promozione turistica. «Qualsiasi evento è buono per essere affidato alla fondazione - spiega Perini - concerti, spettacoli, eventi vari, con nomi che, guarda caso, poi vediamo magari in campagna elettorale». «Di questa fondazione fra l'altro - precisa - non ci viene presentato un bilancio dettagliato ma solo variazioni». «Comunque - spiega il capogruppo - è per giustificare l'affidamento che hanno dovuto prevedere quella finalità turistica in delibera, salvo poi, una volta scoppiato il caso, convocare un'altra giunta per correggerla. Altro che errore materiale, quella previsione assurda e offensiva è coerente con quelle premesse. Se fosse vero che si è trattato di un errore, poi, la pezza sarebbe peggiore del buco, almeno dal punto di vista amministrativo, perché vorrebbe dire che nessuno legge le delibere che vota.

Umanamente, invece, è peggio quello che è successo».

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