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Il governo in campo: stretta sul porno ai minori. E la Lega spinge sulla castrazione anche coatta

Roccella: "Non si scopra il sesso così a dieci anni". Ddl del Carroccio in Senato

Il governo in campo: stretta sul porno ai minori. E la Lega spinge sulla castrazione anche coatta

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Il governo in campo: stretta sul porno ai minori. E la Lega spinge sulla castrazione anche coatta

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Se Giorgia Meloni, in visita a Caivano, invoca legalità, servizi e scuola e promette una radicale bonifica del territorio, Eugenia Roccella si prepara a lavorare su un altro fronte: quello dell'accesso al porno da parte dei minori.

La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità da tempo invoca una stretta sulla materia. Le parole di Don Patriciello a Caivano - «facciamo qualcosa per amore dei bambini. Non possono scoprire il sesso così a dieci-undici anni» - è il suo ragionamento - hanno ulteriormente rafforzato la volontà di agire al più presto. «Oggi a Caivano è stata una giornata significativa per lo Stato, che ha dimostrato di esserci e di volerci essere, tanto per le comunità più disagiate, alle quali Giorgia Meloni ha testimoniato l'impegno fattivo del governo, quanto per le persone più fragili e vulnerabili, a partire da bambini e adolescenti, che devono essere al centro dell'attenzione della politica» spiega Roccella. «A questo proposito - prosegue - è importante che don Maurizio Patriciello abbia rinnovato il suo appello per l'allontanamento dei minori dal porno. Un tema, quello dell'esposizione dei bambini alla pornografia, che abbiamo molto a cuore e sulla quale la risposta del governo sarà tempestiva. Si tratta di un impegno che in questi giorni abbiamo assunto con forza e che è importante ribadire in una giornata come questa».

Fa discutere, intanto, il disegno di legge sulla castrazione chimica della Lega che è stato depositato al Senato a prima firma di Mara Bizzotto. Formato da un solo articolo, prevede che il trattamento farmacologico possa essere su base volontaria o coattiva. Nel primo caso, può essere richiesto dai condannati per stupro e per violenza sessuale nei confronti di minori. Prevede una valutazione, da parte del giudice, della pericolosità sociale e della personalità del condannato e dei suoi rapporti con la vittima. La castrazione chimica coattiva è disposta dal giudice se il condannato per gli stessi reati viene dichiarato incapace di intendere e di volere, dopo una perizia psichiatrica. Il trattamento inoltre dovrebbe rientrare in un programma di recupero psicoterapeutico, di cui si occupa l'amministrazione penitenziaria. «Per noi è importante fare presto - commenta Bizzotto parlando con l'Ansa -. «È stata un'estate molto difficile, ci sono stati troppi episodi di violenze e siamo convinti che questo disegno di legge possa prevenire nuovi reati».

La proposta viene bocciata dall'opposizione, ma incontra anche le perplessità di Forza Italia. «Se introduce la castrazione chimica lo Stato fallisce» dice Rita Dalla Chiesa a Zona Bianca. «Uno Stato non può intervenire sul corpo di un individuo, nel modo più assoluto. Ci sono altre cose che dovrebbero aiutare a far sì che tutto quello che sta succedendo, che è veramente una cosa terribile, non succeda più. Io non difenderei mai un figlio che violenta una ragazza, lo prenderei a schiaffi. È giusto vietare il porno ai minori, è un porno estremo che nulla ha a che vedere con i sentimenti e con l'amore.

L'educazione affettiva è la cosa più importante: dobbiamo insegnare ai ragazzi che l'approccio con le donne deve basarsi su sentimento, rispetto, educazione».

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