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Taglio dei parlamentari alla Camera il 7 ottobre

L'aula della Camera esaminerà in quarta lettura il disegno di legge per la riduzione del numero dei parlamentari. Delrio, presidente dei deputati dem, ha detto: "Siamo persone di parola. La fiducia sia la caratterstica di questa nuova coalizione"

Taglio dei parlamentari alla Camera il 7 ottobre

Alla fine, la data è arrivata ed è stata fissata per il 7 ottobre: l'aula della Camera, infatti, esaminerà in quarta lettura il disegno di legge per la riduzione del numero dei parlamentari a partire da quel giorno, che cadrà di lunedì. A stabilirlo è stata la conferenza dei Capigruppo. Di questa riforma si era parlato a lungo: prima della formazione del nuovo esecutivo, durante le consultazioni e anche negli ultimi giorni.

"Siamo persone serie e di parola e quindi abbiamo inserito al primo calendario utile il taglio dei parlamentari e siamo molto fiduciosi, la fiducia deve essere la caratteristica di questa nuova coalizione, che tutti gli emendamenti alla legge costituzionale al Senato sull'elettorato attivo e passivo, quelli che nel programma di governo abbiamo definito le garanzie e i contrappesi, sono già pronti per essere presentati, insieme alla revisione dei Regolamenti, insieme ovviamente a una bozza di legge elettorale che non è pronta", ha dichiarato il presidente dei deputati del Partito democratico, Graziano Delrio, al termine della conferenza dei capigruppo. Che ha poi aggiunto: "La maggioranza deve darsi il tempo per discuterne, per vedere il modello che più garantisce la rappresentatività dei territori dopo il taglio dei parlamentari, perché rischiamo di avere sei Regioni senza senatori, quindi è una cosa molto seria. Noi siamo perché la democrazia rappresentativa venga salvaguardata. Insisto perché la legge elettorale vada fatta il più possibile insieme alle opposizioni".

Il passaggio del taglio dei parlamentari alla Camera rappresenta, infatti, l'ultima fase per il via libera alla riforma, di cui si discute da diverso tempo. Si tratta infatti della quarta e ultima lettura.

Nel corso delle trattative per la nascita dell'esecutivo a guida M5S e Pd, i dem, che non avevano votato il taglio nei precedenti passaggi alla Camera e al Senato, aveva posto come condizione una riforma di legge elettorale che garantisse il rispetto della rappresentanza.

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