Ultim'ora
Carabiniere ucciso a colpi di arma da fuoco in Puglia
Ultim'ora
Carabiniere ucciso a colpi di arma da fuoco in Puglia

Il governo non ci sta: la Farnesina convoca l'ambasciatore. "Israele si fermi"

Meloni e Tajani ribadiscono la linea: "Stop operazioni, aiuti umanitari a Gaza"

Il governo non ci sta: la Farnesina convoca l'ambasciatore. "Israele si fermi"
00:00 00:00

Il governo italiano aumenta la pressione sullo Stato di Israele. Dopo un contatto telefonico tra Giorgia Meloni e Antonio Tajani, l'esecutivo decide di convocare alla Farnesina l'ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled.

Dopo il fuoco aperto dall'esercito israeliano su una delegazione diplomatica europea in visita al campo di Jenin, in Cisgiordania, in cui è rimasto coinvolto anche il viceconsole italiano Alessandro Tutino, prima il ministro degli Esteri italiano definisce gli spari «minacce inaccettabili», poi il governo sceglie di procedere a una protesta dai contorni ufficiali. Un tentativo di sensibilizzazione che - come rimarca Palazzo Chigi - si allarga anche al contesto più ampio della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.

Il governo ha adottato da giorni una linea più dura, riassumibile in queste parole di Antonio Tajani: «Dobbiamo dire al governo israeliano basta. La reazione c'è stata: garantite la vostra indipendenza e sicurezza, ma arriviamo alla pace».

L'esecutivo, insomma, anche se ritiene che non possa esserci spazio in futuro per la presenza di Hamas nella Striscia o in un futuro Stato palestinese, non nasconde le perplessità e una difficoltà nei rapporti con il governo israeliano, giudica la situazione umanitaria «drammatica e ingiustificabile» e spinge affinché Israele riporti la sua politica nell'alveo del diritto internazionale. Nell'incontrare l'ambasciatore Peled il segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia non solo contesta il comportamento «inaccettabile» delle Israel Defence Forces ma chiede anche di «interrompere le operazioni militari a Gaza» e di «aprire immediatamente i varchi di accesso per permettere l'ingresso massiccio di aiuti alimentari e sanitari per la popolazione palestinese» che è «essa stessa vittima dei terroristi di Hamas» e dunque «non può più essere coinvolta negli attacchi» dell'esercito.

L'Italia è anche decisa a insistere affinché il progetto italiano «Food for Gaza» possa riprendere forza e sostanza e possano entrare nella Striscia gli aiuti umanitari italiani a sostegno della popolazione civile.

La posizione scelta dal governo viene illustrata dall'eurodeputato di Fratelli d'Italia, Alberico Gambino. «La gestione del conflitto israelo-palestinese richiede equilibrio, fermezza e umanità. Come ha ricordato il presidente Meloni Siamo amici di Israele, ma non indifferenti al dramma che si sta consumando nella Striscia di Gaza. Siamo stati tra i primi a condannare con forza gli attacchi terroristici di Hamas e a sostenere il diritto di Israele a difendersi, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Ma proprio perché siamo alleati sinceri, chiediamo chiarezza sugli obiettivi a lungo termine e il massimo rispetto per la popolazione civile palestinese. Oggi è urgente ottenere la liberazione degli ostaggi, raggiungere un cessate il fuoco immediato, sconfiggere definitivamente il terrorismo di Hamas e rilanciare un processo negoziale credibile che porti a una soluzione basata su due popoli e due Stati» conclude Gambino.

C'è un'altra mossa che il governo decide di mettere in campo. A Ginevra, l'Assemblea mondiale della sanità (organo legislativo dell'Oms) vota sul primo dei testi presentati dalla delegazione palestinese. Il testo contiene una condanna gli attacchi indiscriminati contro strutture sanitarie e personale medico e il richiamo alle misure ordinate dalla Corte Internazionale di Giustizia. Il testo contempla anche un appello al rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza e di tutti i prigionieri palestinesi.

La mozione - approvata con 104 voti a favore, 4 contrari e 19 astenuti - su indicazione di Antonio Tajani viene votata anche dall'Italia. Un segnale ulteriore dell'adozione della nuova linea esplicitamente critica e della volontà dell'Italia e dei partner europei di spingere Israele a cambiare rotta.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica