Politica

Il renziano e gli insulti choc alla Meloni: "Caricatura violenta e volgare"

L'europarlamentare Sandro Gozi insulta la presidente di Fratelli d'Italia: "È la leader post-fascista, per lei è sufficiente sparare alle barche degli immigrati"

Il renziano e gli insulti choc alla Meloni: "Caricatura violenta e volgare"

Ci risiamo: Giorgia Meloni finisce nuovamente nel mirino del centrosinistra, che si ostina ad attaccare la persona e a utilizzare termini tanto volgari quanto denigratori per tentare di affossare la presidente di Fratelli d'Italia. L'ultimo vergognoso attacco è arrivato da Sandro Gozi, che nel suo libro "Il Bersaglio" si è duramente scagliato contro la numero uno del partito che compone la coalizione di centrodestra. La prima "campagna nazionalista" ai suoi danni, racconta l'eurodeputato, si verificò quando decise di candidarsi alle elezioni Europee in Francia nelle liste di Renaissance (che fa capo al partito En Marche di Emmanuel Macron) e "fu lanciata contro di me dalla leader post-fascista di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni".

La leader di FdI è colpevole di essere "la caricatura dell'estrema destra violenta e volgare" e per questo, stando al pensiero di Gozi, non andrebbe sottovalutata: "La sua violenza verbale è in sintonia con i tempi". La Meloni avrebbe infatti "rispolverato vecchi discorsi di estrema destra con temi attuali" solamente per aver strizzato l'occhio a Viktor Orbán e Steve Bannon. Nelle righe del suo libro arriva poi un'accusa choc: "Per lei è sufficiente sparare alle barche degli immigrati per semplificare il problema". Considerando che nel microcosmo politico e mediatico romano ci si adatta a tutto, si dice sicuro che "vedremo comparire 'melonisti' dove meno te lo aspetti, come è stato prima con i Cinque Stelle e poi con Matteo Salvini".

Gozi ha raccontato degli attacchi subiti da Macron, visto come il nemico pubblico numero uno dei nazionalisti italiani: "Il ragionamento è piuttosto contorto. Secondo l'astuta politica, avrei svolto il mio mandato come membro del governo italiano di Matteo Renzi per favorire gli interessi di Macron in cambio della mia futura candidatura". Successivamente ha ricordato anche altre offensive subite come quella di Luigi Di Maio, all'epoca vicepresidente del Consiglio: il grillino aveva chiesto di valutare il ritiro della cittadinanza.

A rispondere a Gozi ci ha pensato il senatore Giovanbattista Fazzolari, che ha così commentato gli ennesimi insulti ricevuti da Giorgia Meloni: "Siamo fieri del fatto che il presidente di Fratelli d'Italia, il movimento dei patrioti italiani, sia invisa a un bieco personaggio come Gozi". Quanto all'europarlamentare, l'esponente di FdI lo ha descritto come un individuo "che da membro del governo italiano ha saputo difendere talmente bene gli interassi dell’Italia, da essere poi ricompensato per i suoi servigi da uno Stato straniero".

Personaggi come lui, in qualsiasi altra Nazione, vengono definiti come "traditori e venduti".

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