La nuova grana per il Partito democratico arriva d'Oltralpe dove l'ex sottosegretario con delega agli Affari Europei del governo Renzi ha ottenuto la stessa nomina, ma all'Eliseo. A volere il renziano, che all'ultimo congresso ha sostenuto la mozione di Roberto Giachetti, è stato il presidente Emmanuel Macron in persona. Una vicenda che si lega alla corsa per le Europee, con l'abbraccio di una parte delle fila renziane alla creatura voluta da Macron per fronteggiare i populisti e i sovranisti europei e sostenuta dallo stesso Matteo Renzi. Ma, al di là delle vicende elettorali, il caso apre un nuovo fronte in Parlamento. Per il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, la vicenda assume dei tratti paradossali: «Gozi, già sottosegretario agli Affari europei con Renzi e Gentiloni, con la benedizione di Macron viene ora nominato, stesso ruolo, nel governo francese. Immaginate di chi facesse gli interessi questo personaggio quando era nel governo italiano... Pazzesco, questo è il Pd». «Caro Salvini - replica il democratico - quando vuoi ci confrontiamo, atti e documenti alla mano, per vedere chi tra me e te ha curato di più e meglio gli interessi del nostro Paese. Facciamo così?». Ma il caso Gozi ha delle ripercussioni anche sui rapporti, sempre tesi, tra azionisti del governo. Fonti del M5s non esitano a parlare di tradimento dell'Italia e interpellano proprio la Lega su uno dei dossier che riguardano Francia e Italia: «Solo lo scorso maggio Gozi definiva la Tav Torino-Lione il simbolo di un'Europa che vogliamo ricostruire. Tempo due mesi e Macron gli ha dato un incarico nel suo governo. Gozi accettandolo ha dimostrato che tradiva il Paese prima e lo tradisce oggi. Ma in tutto ciò la Lega che dice? Sostiene le stesse idee di Gozi, del Pd e degli amici di Macron che hanno girato le spalle alle italia... Perchè?». Fratelli d'Italia ha già presentato una interrogazione per sapere quali dossier Gozi aveva trattato quando era a palazzo Chigi e se fra questi ve ne erano anche alcuni che interessavano la Francia. «Abbiamo detto che era un po' bizzarro che uno che aveva fatto il sottosegretario venisse candidato con un posto quasi blindato dai francesi. Ora si scopre che questo Sandro Gozi è entrato nel governo francese come responsabile degli Affari Esteri. Cioè, il ruolo che Sandro Gozi aveva nel governo italiano ora ce l'ha nel governo francese.
La cosa assume dei connotati interessanti: voglio sapere le ragioni per le quali Macron e il governo francese ritengano di premiare così un signore che, fino a prova contraria, fino a qualche mese fa avrebbe dovuto fare gli interessi degli italiani», sottolinea Giorgia Meloni.
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