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Grandi opere, prove di pace governo-sindacati

Salvini apre un vertice. Sbarra (Cisl): "Confronto importante"

Grandi opere, prove di pace governo-sindacati

Non senza dubbi, incertezze e imbarazzi, il sindacato pensa allo sciopero generale contro il Decreto Lavoro. La riflessione è in corso, dice Maurizio Landini. Per il momento si comincia con una prova generale: tre manifestazioni «interregionali» convocate unitariamente per sabato prossimo a Bologna, il 13 maggio a Milano e il 20 a Napoli. Manifestazioni a cui aderiranno il Pd e i Cinquestelle con una presenza sotto il palco dei confederali. Poi cosa accadrà? «Sinceramente non escludo nulla in termini di iniziative se l'atteggiamento continuerà a essere che non ti coinvolgono e pensano di poter fare ciò che ritengono più opportuno», spiega il segretario della Cgil.

La prospettiva di ritrovarsi in piazza contro il governo piace alla sinistra italiana. Se Elly Schlein - la segretaria del Pd nei giorni scorsi ha incontrato al Nazareno i leader dei sindacati - promette che «il decreto lavoro sarà contrastato in tutti i modi nelle aule parlamentari, e anche nelle piazze al fianco dei sindacati», il leader dei Cinquestelle, Giuseppe Conte, lancia l'appello per una manifestazione, a giugno, «contro il decreto-precariato e lo smantellamento del Reddito di cittadinanza». I sindacati (con l'eccezione della Cisl e dell'Ugl) e la sinistra italiana cercano dunque l'occasione per spostare lo scontro fuori dal Parlamento. Lo fanno, però, quasi con il pilota automatico, andando a scontrarsi con quello che Giorgia Meloni definisce «il più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni».

Chi si prende l'onere di replicare alle organizzazioni confederali è Matteo Salvini (in foto) che da un lato attacca - «vivono su Marte» - ma dall'altro tende la mano e prova a ricucire: «Invito i sindacati al Ministero». «Portare i lavoratori in piazza, chiamare lo sciopero generale è una scelta difficile da capire», dice Salvini. «Un sindacato che annuncia uno sciopero contro l'aumento degli stipendi non l'ho mai sentito nella storia dell'uomo. Conosco sindacati che protestano quando gli stipendi sono fermi, però quando c'è un governo, che può star simpatico o antipatico, che mette per tutto il 2023 in busta paga fino a 100 euro in più al mese voler fare opposizione al decreto è veramente surreale, ma siccome io sono curioso per natura e non amo lo scontro, spero che Cgil, Cisl, Uil e Ugl vengano la settimana prossima al ministero a parlare di opere pubbliche». Un invito che fa scattare il plauso il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra: «È importante l'annuncio del ministro di un confronto al ministero delle Infrastrutture.

Obiettivo comune è accelerare gli investimenti pubblici e quelli legati al Pnrr, sbloccare i progetti e realizzare le grandi opere di cui ha fortemente bisogno il Paese».

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