Roma - È un giorno di cartellini rossi per Beppe Grillo. Che caccia i quattro oppositori interni della festa del Circo Massimo e minaccia di fare lo stesso con i clandestini: «Chi entra in Italia con i barconi deve essere identificato, i profughi vanno accolti, gli altri, i clandestini rispediti da dove venivano», twitta l'ex comico genovese. Che non fa sconti: «È tempo di affrontare l'immigrazione come un problema da risolvere e non come un tabù».
Il leader M5S approfondisce il tema sul suo blog: «In questi mesi - scrive - qualcosa è cambiato sul tema immigrazione: Isis sta producendo flussi migratori insostenibili, negli ultimi mesi sono arrivati in 100mila e in futuro con l'espandersi della guerra, la situazione peggiorerà; Ebola sta penetrando in Europa, è solo questione di tempo perché in Italia ci siano i primi casi. Nel frattempo i partiti si stanno baloccando tra razzismo e buonismo un tanto al chilo, ma sempre sulle spalle delle fasce più deboli della popolazione, il tutto per un pugno di voti». Insomma, pugno duro e un occhio alla salute: «Chi entra in Italia ora deve essere sottoposto a una visita medica obbligatoria all'ingresso per tutelare la sua salute e quelle degli italiani che dovessero venirne a contatto». «L'Italia - conclude Grillo - è diventata la sala di aspetto, la porterei dei disperati del mondo».
Come detto pugno duro anche sul fronte interno. Ieri Grillo ha espulso Giorgio Filosto, Orazio Ciccozzi, Pierfrancesco Rosselli e Daniele Lombardi, i quattro attivisti che nel corso della festa romana del M5S salirono sul palco del Circo Massimo per chiedere trasparenza sui meccanismi di voto sul blog e sullo staff di Milano del M5S. «Hanno approfittato del loro ruolo di responsabili della sicurezza del palco di Italia5Stelle per occupare il palco stesso», la sentenza di Grillo sul suo blog, dove compare anche la foto dei quattro col volto cerchiato di rosso. Un metodo che non è piaciuto né alla rete né ad alcuni parlamentari come il deputato Christian Iannuzzi: «Ormai mi pare qui si sbattano fuori persone dal Movimento come se niente fosse, senza nemmeno passare per il voto della rete, in spregio allo stesso nonstatuto che proprio lo staff di Grillo ha redatto». E altre espulsioni sembrano vicine: quella di Massimo Artini, additato come responsabile nel problema della sicurezza informatica del server che gestisce le mail dei deputati grillini, e quella della deputata Eleonora Bechis, in guerra col neocapogruppo del Senato Alberto Airola.
Movimento è spaccato anche sulle alleanze.
Lo scioglimento del gruppo Efdd formato prevalentemente dll'Ukip di Nigel Farage e dal M5S, provocato dalle dimissioni della lettone Iveta Grigule, è rientrato grazie all'arrivo del polacco Jaroslaw Iwaszkiewicz, ma ha riproposto il tema di un'alleanza scomoda, che a gran parte della base proprio non va giù. I 17 eurodeputati grillini vorrebbero un referendum e anche i due leader sarebbero divisi: Casaleggio pro-Farage, Grillo contro. Chi vincerà?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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