Cronaca giudiziaria

Grillo e i traffici a sua insaputa

Beppe Grillo è attualmente indagato dalla procura di Milano per traffico di influenze illecite

Grillo e i traffici a sua insaputa

Beppe Grillo è attualmente indagato dalla procura di Milano per traffico di influenze illecite. Secondo i pm, avrebbe ricevuto 240mila euro dall'armatore Vincenzo Onorato affinché mediasse - attraverso i parlamentari del M5s - per degli interventi a favore di Moby spa. Il 10 marzo gli inquirenti hanno chiuso le indagini e ora si attende la probabile richiesta di rinvio a giudizio.

Beppe Grillo fino all'altro ieri è sempre rimasto silente. L'unico intervento sul tema è stata una sibillina immagine postata sul proprio profilo di whatsapp: due uomini in piedi con il casco da pompiere davanti a uno scatolone tipo urna elettorale e un cartello coi prezzi. Titolo: «Traffico di influenze». Tariffario: «Legge tramvia in centro 2mila euro»; «Legge pulizia strade 1000 euro»; «solo tombini 500 euro». Ovvero, l'arte del confondere in pieno stile Grillo.

L'autodifesa vera e propria è arrivata invece due sere fa durante lo spettacolo del comico Io sono il peggiore. «Adesso ho un processo per traffico di influenza ma io ve lo confesso qui: sono 40 anni che faccio traffico di influenza perché se posso aiutare qualcuno lo faccio, non mi aspettavo che fosse una cosa illecita», ha spiegato il comico. Ci spiace caro Grillo, vien da dire, ma il suo alibi fa acqua da tutte le parti. Liquidare la faccenda con un «l'ho sempre fatto» è un'offesa all'intelligenza degli italiani. E alla sua, innanzitutto. Una persona che dal nulla ha creato un movimento politico e in pochi anni l'ha portato alla guida del Paese non può trincerarsi dietro la figura dell'ignaro passante sbalordito. Io non c'ero e se c'ero dormivo: non può funzionare così. Anche perché il famigerato reato di traffico di influenze illecite l'hanno voluto inasprire i parlamentari che Grillo ha creato e che Grillo ha fatto eleggere. Come dimenticare i 5 stelle in piazza capitanati da Di Maio festeggianti dietro lo striscione «bye bye corrotti»? Che si siano scordati di conferire con l'Elevato prima di approvarla?

Peccato non siano ancora al governo, altrimenti avrebbero potuto mettere mano ancora al codice: reato di traffico di influenze, all'insaputa di Grillo.

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