di Massimiliano ParenteIo, vi devo confessare, prima di Elly Schlein non avevo mai sentito la parola armocromia, e non sapevo che esistessero gli armocromisti, e quando ne ho sentito parlare credevo fosse il colore delle armi da mandare in Ucraina, e quando ho capito cos'era ci ho pensato, e ho cominciato a pensare all'armocromia dei politici. Credo che tutti dovrebbero averne uno, come Elly. Costano molto, ma se sei di sinistra non è un problema, te lo puoi permettere. Se uno non è armocromico, è grave. In generale l'armocromia delle cariche istituzionali è funebre, ma in generale così deve essere. Soprattutto per Mattarella, capelli bianchissimi, più bianchi del bianco, e completi neri, cravatta blu a quadrettini, è armocromizzato come deve essere un Presidente della Repubblica da noi, sembrare vestito come ti veste un'agenzia delle pompe funebri prima di metterti nella bara ma vivo, e così sembra ancora più vivo, e si armocromizza trasmettendo saggezza oltretombale in ogni situazione ufficiale. È una scelta saggia. Se si vestisse di bianco lo scambierebbero per il Papa, l'armocromista del Vaticano non deve fare molta fatica, il vestito è sempre lo stesso.
Matteo Renzi e Carlo Calenda cercano di armocromizzarsi a vicenda per differenziarsi leggermente: quando sono insieme Renzi indossa sempre la cravatta, Calenda no. Renzi predilige la camicia bianca, Calenda azzurrina. Il messaggio armocromico è che Calenda vuole essere più vicino al popolo, Renzi più vicino all'establishment, o forse in due hanno una cravatta sola e a ogni lite se la rubano e Renzi è più svelto, si sa. Tant'è che Renzi finì sulla copertina di Vanity Fair armocromizzato mentre si metteva una cravatta nera, probabilmente rubata a Calenda, e ha subito solidarizzato con Elly.
Giorgia Meloni predilige tailleur monocromi, ma a differenza di Mattarella non può usare il nero, ci ha provato e le hanno detto che era un nero fascista. Per cui adesso se li mette di tutti i colori, evitando il nero, perché non si pensi male. Capelli biondi, con la riga in mezzo, come un sipario che evidenzia il viso sia quando sorride negli incontri istituzionali sia quando urlava contro il governo all'opposizione.
Matteo Salvini si armocromizza da solo, credo, in due modi: uno per quando è all'opposizione, e uno per quando è al governo. All'opposizione indossa felpe, giubbotti, durante il Covid la mascherina con la bandiera italiana, si armocromizza anche davanti a un prosciutto con la cuffietta sulla testa, mentre al governo tendenzialmente non mette la cravatta, come Calenda, e secondo me fa bene, perché con la cravatta fa l'effetto di un contadino quando si veste per un matrimonio. Ma è anche un camaleonte, quanto a armocromia: in un cantiere si mette il casco giallo da operaio, con i carabinieri si veste da pompiere, in un ospedale da medico. Si armocromizza? No, però sembra la comparsa di un cinepanettone, e anche questo è nazionalpopolare.
Ignazio La Russa non ha un armocromista, ha sempre la stessa barba da supereroe cattivo della Marvel e la stessa pettinatura da quando era ragazzino, e si armocromizza con il vocione rauco, è anche audiocromizzato. Invece Giuseppe Conte non ha mai cambiato armocromatizzazione, si vestiva da avvocato prima e si veste da avvocato del popolo ora, si veste da difensore del reddito di cittadinanza di chi un reddito ce l'ha bello alto.
Certo, il mio preferito è Silvio. Come si armocromizza lui nessun altro.
Silvio è sempre uguale, si veste sempre da Presidente perché è stato Presidente di tutto, ma non come Mattarella, non ti dà nessuna idea funebre e si armocromizza con ogni bella donna anche quando indossa un maglione a Arcore, i detrattori lo criticano per i capelli sempre scuri che sembrano disegnati e per i filtri e per il trucco, ma sbagliano, perché Silvio è al di là dell'umano, è un eroe di fantascienza degno di Philip Dick, è cyberpunk. In ogni caso, dopo aver scoperto l'armocromista da 300 euro all'ora di Elly Schlein, direi che tutti dovremmo avere un armocromista personale di cittadinanza.
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