Hamas apre alla tregua. "Servono garanzie". Ma è strage in una scuola

Muoiono 13 palestinesi in un attacco ad una scuola. Hamas dà l'approvazione per una tregua

Hamas apre alla tregua. "Servono garanzie". Ma è strage in una scuola
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Nel giorno in cui tredici palestinesi, per lo più bambini e donne, sono rimasti uccisi in un attacco israeliano contro una scuola a Nuseirat, nella Striscia di Gaza, Hamas ha dato un'approvazione iniziale alla proposta sostenuta dagli Stati Uniti che prevede un accordo di cessate il fuoco graduale a Gaza. Il gruppo fondamentalista ha così lasciato cadere la sua richiesta chiave, ovvero che Israele si impegnasse in anticipo per una fine completa della guerra. Lo hanno riferito un funzionario di Hamas e uno egiziano. L'apparente compromesso da parte del gruppo potrebbe contribuire a garantire la prima pausa nei combattimenti dallo scorso novembre e mettere le basi per ulteriori colloqui per porre fine a una devastante guerra che va avanti da nove mesi. Ma tutte le parti hanno avvertito che un accordo non è ancora stato raggiunto. Hamas, inoltre, chiede «garanzie scritte» sull'avvio dei negoziati per la fine del conflitto durante la tregua. I due funzionari hanno riferito che l'accordo graduale di Washington comprenderà innanzitutto un cessate il fuoco «pieno e completo» di 6 settimane che vedrebbe il rilascio di un certo numero di ostaggi, tra cui donne, anziani e feriti, in cambio della liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi. Durante questi 42 giorni, le forze israeliane si ritirerebbero anche dalle aree densamente popolate di Gaza e permetterebbero il ritorno degli sfollati alle loro case nel nord di Gaza. La seconda fase potrebbe vedere il rilascio dei restanti ostaggi maschi, sia civili sia soldati, hanno detto i funzionari.

In cambio, Israele libererebbe altri prigionieri e detenuti palestinesi. La terza fase vedrebbe la restituzione di tutti gli ostaggi rimasti, compresi i corpi dei prigionieri morti, e l'inizio di un progetto di ricostruzione della durata di anni.

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