Harry, la scorta persa e il papà Carlo. "Non mi parla e non so quanto vivrà"

Principe sconfitto nella causa sulla tutela. Alla Bbc: "Vorrei fare pace con i miei e tornare, ma per me e Meghan è impossibile vivere al sicuro nel Regno Unito"

Harry, la scorta persa e il papà Carlo. "Non mi parla e non so quanto vivrà"
00:00 00:00

Prima la rivolta con cui se n'è andato dal Regno Unito e dalla Casa Reale, sbattendo la porta insieme alla sua amata Meghan. Poi la battaglia mediatica, fra interviste tv e un libro dei record, con cui ha umiliato la famiglia urbi et orbi, accusandola di ogni nefandezza dal suo esilio dorato in California. Adesso, ultimo atto di un principe che appare sempre più solo e disperato, l'appello alla rappacificazione: «Vorrei tanto una riconciliazione con la mia famiglia. Non ha senso continuare a litigare, la vita è preziosa».

Il principe Harry torna a sorprendere tutti con un'intervista alla Bbc destinata a entrare negli annali, in un giorno cruciale per il suo destino. Il duca di Sussex ha perso ieri il ricorso alla Corte di Londra contro la decisione del governo britannico di revocare a lui e alla famiglia il diritto automatico (e finanziato con fondi pubblici) alla tutela della polizia, per ragioni di sicurezza, durante le visite nel Regno Unito. Niente scorta, dunque, per Harry, Meghan e i figli Archie (5 anni) e Lilibet (3 anni). Confermata la decisione del ministero dell'Interno, dopo che nel febbraio 2020 moglie e marito decisero in maniera brutale di abbandonare il ruolo di working royals, di reali in servizio per rappresentare la monarchia negli eventi ufficiali. Da allora si è consumata una faida familiare in mondovisione. Con Harry che denuncia bullismo e razzismo nella Casa Reale, Meghan che racconta di aver pensato al suicidio a causa della sofferenza provocata dalla vita di corte. Lui pubblica un libro Spare, Il Minore (in Italia con Mondadori) in cui attacca tutti: il padre, oggi Re Carlo III, per la sua scarsa empatia, poi la nuova moglie di lui, Camilla, riferendo di aver avvisato che sarebbe stato meglio non sposarla, e infine il fratello, rompendo un legame che fino a quel momento era sembrato inossidabile, la migliore eredità lasciata dalla defunta madre, la principessa Diana.

Dopo questo terremoto, Harry e Meghan hanno tentato con scarso successo di costruirsi una vita fuori dal Palazzo. La l'intervista conferma ormai una parabola: l'ex reale più amato dagli inglesi è diventato un principe triste e rancoroso. Harry ammette che il padre, Re Carlo, «non mi parla a causa di questa storia della sicurezza», ma che lui non vuole più battagliare perché «non so quanto tempo ha di fronte». «Ci sono stati così tanti disaccordi tra me e alcuni membri della mia famiglia», spiega. Ma non cede ad alcun mea culpa. Al contrario, sostiene con un mix di ingenuità e arroganza, di averli «perdonati». Quando parla della decisione dei giudici, il duca di Sussex si dice «deluso» e «devastato» dalla sentenza, e descrive come sempre in tono polemico la sua sconfitta come una «buona vecchia trappola dell'establishment», accusando la Casa Reale di aver influenzato la decisione. In serata, l'insolito e secco comunicato di Buckingham Palace riguardo la scorta: «Tutte queste questioni sono state esaminate ripetutamente e meticolosamente da varie corti, con le stesse conclusioni in ogni occasione», recita il testo.

Nonostante il tempo passato negli Stati Uniti, nonostante aver acceso lui per primo la miccia dello scontro con la famiglia, senza mai ricevere risposte altrettanto nette - per ovvia differenza di ruolo e di stile - Harry sembra ormai inseguito dai suoi demoni: «Sono sicuro che ci sono delle persone là fuori, probabilmente quelle che mi augurano del male, che considerano questa una grande vittoria». Alla domanda se abbia chiesto a suo padre di intervenire nella disputa sulla sicurezza, il principe risponde: «Mai, gli ho chiesto di farsi da parte e lasciare che gli esperti facessero il loro lavoro». Dopo questa sentenza, ammette tuttavia, il Regno Unito non è più un posto sicuro per la sua famiglia, spiega Harry.

Che chiude con un grande tributo alla sua terra, amaro e nostalgico: «Amo il mio Paese, l'ho sempre fatto, nonostante quello che hanno fatto alcune persone del Paese... e penso che sia davvero molto triste non poter mostrare ai miei figli la mia patria».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica