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È bufera su Casalino: "Cosa sta facendo con Conte...?"

I parlamentari criticano il portavoce: "Ha accentrato tutto, in ogni azione si vede il suo stile". Ma anche Crimi è finito sotto attacco: "Si è dimenticato di noi"

È bufera su Casalino: "Cosa sta facendo con Conte...?"

È tornato da poco nei Palazzi e ha provocato subito il pandemonio. Rocco Casalino è infatti diventato il bersaglio degli sfoghi nelle chat e nei conciliaboli delle ultime ore. Secondo alcuni, infatti, il portavoce di Giuseppe Conte è il responsabile delle tensioni tra l’ex presidente del Consiglio e Beppe Grillo, che ha portato ormai alla rottura. Il motivo? “È lui a consigliare il presidente (come viene chiamato Conte tra i pentastellati, ndr) e ha commesso il solito errore di voler accentrare tutto, di tirare dritto senza considerare la situazione intorno”. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: “È andato a sbattere. Solo che, così, rischiamo di sbattere anche noi”. Una previsione che si è concretizzata dopo poche ore: il progetto contiano si è schiantato.

Non è del resto sfuggito il fatto che Grillo abbia espressamente fatto riferimento alla comunicazione. “Ma perché mi devo sentir dire ‘non ti devi occupare di comunicazione’. Ma come? Io ho fatto questo per tutta la vita e allora dico che ora di cambiare la comunicazione di M5s. Andare alo stadio, farsi la fotina, ma che c...vuol dire?”, ha scandito il garante del Movimento, incontrando i deputati. Una bocciatura senza appello alla strategia social di Conte, orchestrata da Casalino e da Dario Adamo, altro fedelissimo dell’ex premier ed esperto di comunicazione digitale. Insomma, Casalino è stato spedito dietro la lavagna da Grillo in persona e davanti a tutti.

Il summit di Grillo sulla comunicazione

Anche per questo motivo Grillo, al termine della riunione alla Camera, ha tenuto un summit con i vertici della comunicazione del Movimento, Andrea Cottone, numero uno della struttura a Montecitorio, e Pietro Dettori, emanazione di Luigi Di Maio e da sempre fidato collaboratore di Grillo. Al vertice si è aggiunto anche Davide Crippa, presidente dei deputati, che da qualche settimana rispecchia i malumori del gruppo parlamentare. Manco a dirlo, il primo motivo di tensione è stato il ritorno di Casalino. Durante la riunione, Grillo ha chiesto tenere il punto e di serrare i ranghi. Mettendo in conto la possibilità di una rottura e di individuare una exit strategy.

Di certo tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle circola un ragionamento: “Dai retroscena alla gestione dei social c’è stato lo stile, inconfondibile, di Casalino. I risultati sono tanti like su Facebook ma il triplo delle tensioni e delle incomprensioni”. E non solo, spiegano a IlGiornale.it: “Anche il rapporto con noi parlamentari è il perfetto esempio del metodo di Rocco”. E c’è che chi aggiunge: “Già ce lo siamo dovuto digerire con un’assunzione calata dall’alto. Ora dobbiamo sopportare anche la sua comunicazione che non convince”. Insomma, Grillo ha rispecchiato il sentiment delle truppe parlamentari.

Le colpe di Crimi

Il portavoce è sicuramente il bersaglio grosso, anche per ragioni di visibilità. Non fa nulla per mettersi in secondo piano. Ma sul banco degli imputati c’è anche un altro nome: il reggente Vito Crimi, che ha lavorato a stretto contatto con l’ex avvocato del popolo. Tra i gruppi parlamentari nessuno lo difende. Anzi. “Avrebbe dovuto rappresentarci durante la preparazione della bozza di statuto. Invece non abbiamo mai saputo niente, ha agito come se fosse il numero due di Conte, dimenticandosi di noi”, dice un parlamentare alla seconda legislatura.

Per alcuni è il vero responsabile della situazione, precipitata nelle ultime ore ma già grave da prima.

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