I rettori con la Bernini sulle troppe occupazioni. Solo Montanari resiste

La guida dell’ateneo per gli stranieri di Siena si schiera contro il ministro

I rettori con la Bernini sulle troppe occupazioni. Solo Montanari resiste
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La lettera del ministro Anna Maria Bernini (foto a sinistra) sulle troppe occupazioni nelle università comincia a fare effetto. È finita l'occupazione a Scienze Politiche della Statale di Milano. La presidente della Conferenza dei rettori Laura Ramaciotti, poi, ha condiviso i contenuti della missiva del ministro. E mentre molti altri rettori fanno sapere di aver apprezzato l'invito a garantire il diritto allo studio negli atenei, Tomaso Montanari (foto a destra), che guida l'Università per stranieri di Siena, replica parlando di «ovvietà». Ma dopo aggressioni e insulti, ricordare a tutti le regole non sembra così ovvio. Lo storico dell'arte, che ha a sua volta inviato una lettera alla Crui, ha difeso le occupazioni: «E mi permetto di aggiungere - ha scritto - che se davvero il Mur ha a cuore la sostanziale attuazione del diritto allo studio, di bene altre cose dovrebbe occuparsi che non delle occupazioni studentesche!». Montanari soprattutto invitato al rispetto delle regole già esistenti. Peccato che di violazione delle norme in ambito universitario, di questi tempi, si sente parlare eccome. La cronaca può aiutare a rinfrescare la memoria. Durante l'occupazione al rettorato di Genova, un componente del personale tecnico-amministrativo è stato aggredito ed è stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari. A Pisa, il professor Rino Casella è stato aggredito a sua volta da alcuni studenti pro Pal. Il 7 ottobre scorso, in occasione dell'anniversario degli attacchi di Hamas a Israele, l'Università di Firenze ha ospitato un dibattito intitolato «Dal fiume al mare - Dibattito su liberazione palestinese, sionismo e prospettive». Un'occasione in cui peraltro la rettrice si è schierata in maniera ferma contro l'occupazione. In un bar «abusivo» alla Statale di Milano, sempre durante l'occupazione, sono apparsi cartelli con su scritto: «Birre due euro, sbirri morti tre euro». Lo stesso ministro Bernini è stato insultato all'interno del rettorato di Siena. Il motivo per cui il capo di dicastero si trovava in quel luogo dovrebbe fornire ulteriori strumenti di riflessione: accogliere studenti palestinesi. E poi, ancora, i 1500 iscritti all'Università di Bologna che non possono entrare nelle aule o nelle biblioteche per poter seguire le lezioni e studiare. Il tutto a causa delle occupazioni. La stessa sorte è toccata ai ricercatori dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare, che non possono neppure accedere ai laboratori.

Insomma, se il «diritto allo studio» esiste davvero, chiedere un limite alle occupazioni nel rispetto delle regole, non può essere considerato «ovvio». Sempre per via del caos generato dai pro Pal negli atenei, sono stati segnalati anche episodi in cui dottorandi e ricercatori faticano a ricevere lo stipendio.

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