Dopo i video di Evyatar e Rom il caso dei rapiti arriva all'Onu. L'impegno della Croce Rossa

Il ministro Sa'ar vola a New York. In campo la comunità internazionale: appelli per il rilascio

Dopo i video di Evyatar e Rom il caso dei rapiti arriva all'Onu. L'impegno della Croce Rossa
00:00 00:00

I video dei due ostaggi israeliani Rom Braslavski ed Evyatar David emaciati e denutriti ha scatenato la rabbia dello Stato Ebraico, che ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per discutere dell'emergenza, mentre il premier Benjamin Netanyahu ha accusato Hamas di affamarli "come i nazisti affamavano gli ebrei". "Quando vedo questo capisco esattamente cosa vuole Hamas. Non vuole un accordo. Vuole spezzarci con questi video dell'orrore, con la propaganda menzognera che diffonde nel mondo. Noi non ci spezzeremo", ha affermato, rivolgendo un appello alla Croce Rossa internazionale affinché faccia pervenire cibo e cure ai rapiti. Mentre un suo alto funzionario ha fatto sapere che "Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale, e noi non ci arrenderemo. Se non agiamo ora, gli ostaggi moriranno di fame e Gaza resterà sotto il controllo di Hamas".

Proprio la Croce Rossa internazionale intanto si è detta "sconvolta" dai filmati pubblicati dal gruppo militante: "Chiediamo il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi nella Striscia. Devono essere evitate tutte le forme di esposizione pubblica che umiliano le persone private della libertà. Questa situazione deve finire". Un appello a cui si è unito anche il direttore generale dell'Oms Tedros Ghebreyesus: "Tutti gli ostaggi devono avere accesso a cibo e cure mediche, non devono essere umiliati".

Il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar, da parte sua, ha spiegato che "gli Stati terroristi e le organizzazioni terroristiche rapiscono civili per garantire la propria sopravvivenza. Civili innocenti vengono disumanamente usati come strumenti dai terroristi per raggiungere i propri obiettivi. Nel caso di Hamas per imporci le loro condizioni: mantenere il potere su Gaza". "La comunità internazionale deve fare in modo che per i terroristi non sia più utile rapire civili - ha proseguito - il mondo deve porre fine al fenomeno del rapimento di civili. Deve essere una priorità assoluta in tutto il mondo". Sa'ar ha confermato che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu terrà oggi una sessione speciale per discutere degli ostaggi ancora detenuti da Hamas, e voterà una risoluzione che chiede un cessate il fuoco e un accesso umanitario illimitato a Gaza. Un incontro a cui parteciperà lo stesso ministro, partito ieri sera per New York.

Il titolare della diplomazia di Tel Aviv ha poi attaccato con durezza gran parte della stampa internazionale affermando che la loro "agenda sbilanciata e distorta contro Israele è stata ancora una volta messa a nudo. Così come non vi è alcun riconoscimento degli sforzi umanitari di Israele nella Striscia di Gaza - e sta facendo molto - le immagini terribili degli ostaggi sono tragicamente assenti dalle prime pagine del New York Times, del Washington Post e della maggior parte dei media globali. È vergognoso". L'Onu, intanto, in un rapporto ha fatto sapere che il dramma del cibo a Gaza ha dimensioni troppo complesse per individuare un unico responsabile.

Secondo il dossier da maggio solo il 10% degli aiuti ha raggiunto effettivamente la popolazione civile poiché la maggior parte è stata saccheggiata da persone affamate o da attori armati. E a soffrire la fame, oltre all'incubo della prigionia, ci sono appunto anche i venti ostaggi israeliani che si ritiene siano ancora vivi, come David, ridotto a uno scheletro sotto un tunnel.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica