Gli ingorghi sullo Stretto di Messina che Schlein non vuol vedere

Per la leader Pd bastano 20 minuti per la traversata. Ma agli imbarchi per la Sicilia code di quattro ore

Gli ingorghi sullo Stretto di Messina che Schlein non vuol vedere
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Agosto, Stretto di Messina mio non ti conosco. Per il Partito democratico non è necessario parafrasare il titolo di un celebre romanzo umoristico di Achille Campanile per certificare come la sinistra sia precipitata nel ridicolo sul tema ponte. Anche perché sui disagi che gli imbarcaderi devono affrontare costantemente per riuscire ad andare dalla Sicilia alla Calabria e viceversa, soprattutto nei weekend estivi (con code che sfiorano anche le quattro ore tra esodi e contro-esodi), c'è veramente poco o nulla di comico. Di contro, tuttavia, c'è molto di spassoso nel rievocare quello che Elly Schlein ebbe modo di affermare con sprezzo del pericolo poco meno di tre mesi fa.

Era il 28 maggio e, in piena campagna elettorale per le Europee, la segretaria del Pd pensò di bene di mettere in scena una personale passerella politica a favore di smartphone e tablet, sul traghetto che la portava da Villa San Giovanni a Messina, per «dimostrare» come il ponte fosse completamente inutile. Per Schlein, all'epoca candidata capolista nella circoscrizione «Isole», l'opera di cui si parla in Italia da cinquant'anni - e sulla quale Matteo Salvini si sta spendendo molto come ministro - è «anacronistica, inutile e dannosa». E a spiegare il motivo era stata lei stessa in quella «storica» diretta Instagram: «Ci abbiamo messo appena venti minuti». Un fatto che, sulla carta, poteva essere vero. Se non fosse per un piccolo irrilevante dettaglio: la leader dem si era infatti dimenticata di citare gli infiniti tempi di attesa - tra tutte le procedure di imbarco e di sbarco - che pendolari e turisti sono costretti a mettere in conto, specialmente in alta stagione.

Una vera e propria «odissea» che può arrivare ad accumulare fino a ben dodici ore complessive, prima del ritorno a casa. E, di certo, la voglia di godersi il paesaggio e scattarsi un selfie durante la traversata sul punto più alto della nave, dopo gli estenuanti tempi morti, è piuttosto esigua. Ma questo il Pd non lo sa; o comunque fa finta di non vedere. La situazione si era già verificata la scorsa settimana e ieri Salvini ha voluto rinfrescare la memoria a Schlein: «Ore e ore di coda sullo Stretto di Messina, con turisti, cittadini e pendolari bloccati - ha scritto sui social il vicepremier -. Ma per i signori del 'No Ponte' l'opera non serve perché, secondo loro, bastano 20 minuti per attraversarlo. Sì al Ponte, sì al lavoro, sì allo sviluppo».

Ma forse il problema per gran parte dell'opposizione risiede proprio qua: oltre alle code e al nuovo progetto, la cui presenza limiterebbe tutti i disagi, nella

visione della sinistra mancano completamente questi due elementi: il lavoro e lo sviluppo. Meglio farsi una bella diretta Instagram sullo Stretto durante quegli «appena venti minuti» di viaggio: alla faccia della popolazione.

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