"Intesa memorabile". Meloni "europeista" rivendica il successo. Ma è ancora stallo sulla terza rata Pnrr

La Giorgia Meloni "di lotta" è rimasta a Roma, in quelle aule di Camera e Senato dove mercoledì scorso la premier ha consapevolmente scelto di criticare l'Unione europea con una certa ruvidità

"Intesa memorabile". Meloni "europeista" rivendica il successo. Ma è ancora stallo sulla terza rata Pnrr
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La Giorgia Meloni «di lotta» è rimasta a Roma, in quelle aule di Camera e Senato dove mercoledì scorso la premier ha consapevolmente scelto di criticare l'Unione europea con una certa ruvidità. Non tanto sul capitolo migranti, quanto sui dossier economici, dalla riforma del Patto di stabilità alla ratifica del Mes, fino alla trattativa in corso sul Pnrr. Perché, ha ripetuto più d'una volta, «io sono una abituata a dire quello che pensa». Quella che ieri si è presentata all'Europa building di Bruxelles per il Consiglio Ue è invece una Meloni «di governo». Non certo perché dubbi e perplessità siano spariti, quanto perché il messaggio d'insofferenza è già stato mandato durante l'informativa alle Camere mentre in questa due giorni brussellese la premier vorrebbe riuscire a fare qualche passo avanti su alcuni dei dossier chiave in discussione con i vertici delle istituzioni europee. Migranti e Pnrr su tutti, visto che nel corso della giornata è in programma anche un incontro tra il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, e il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffeale Fitto. Con il via libera alla terza tranche da 19 miliardi che continua ad essere congelata da mesi, nonostante l'art. 24 del regolamento Ue che istituisce il Recovery preveda come termine massimo per «la valutazione» il 31 maggio.

Così, quando arrivando al Consiglio Ue si ferma per un punto stampa volante, Meloni ha il volto disteso e un tono accogliente. Si dice soddisfatta per quanto ottenuto sul fronte migranti, perché spiega «non devo ricordare che quello che oggi c'è scritto nelle conclusioni del Consiglio era probabilmente impensabile otto mesi fa». Insomma, «un'intesa memorabile dove siamo davvero riusciti a cambiare il punto di vista sull'annosa divisione tra Paesi di primo approdo e Paesi dei movimenti secondari», passando «a un approccio unico che risolve i problemi di tutti». Inoltre, aggiunge la premier, è «un ottimo punto di partenza» la decisione della Commissione Ue di dedicare nella revisione del quadro finanziario pluriennale dodici miliardi in più al capitolo immigrazione. Con l'auspicio che «quelle risorse si concentrino soprattutto sul Mediterraneo». Durante il dibattito in Consiglio, inoltre, Meloni torna a insistere sul fronte Tunisia. Sia sulla necessità di chiudere con successo il memorandum con Tunisi (che prevede anche un sostegno finanziario comunitario), sia sull'opportunità di sbloccare il prestito da 1,9 miliardi del Fmi. Due passaggi determinanti per scongiurare la bancarotta di un Paese da cui salpano più del 50% degli irregolari che sbarcano in Italia. Un punto su cui l'Ue è piuttosto compatta, come d'altra parte ha dimostrato il recente viaggio a Tunisi di Ursula von der Leyen, Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte.

A sera, però, ad accendere il dossier migranti ci pensano Polonia e Ungheria, due governi politicamente vicini a Roma. Varsavia, infatti, continua a minacciare di rompere l'unità sul Patto per le migrazioni e l'asilo approvato a Lussemburgo lo scorso 8 giugno, mentre Budapest è critica sui fondi che von der Leyen ha promesso nell'ambito della revisione del bilancio comunitario. Una situazione complicata per Meloni, alleata del premier polacco Mateusz Morawiecki e del primo ministro ungherese Viktor Orbán nel partito dei Conservatori e riformisti europei (di cui la premier italiana è presidente).

Resta sullo sfondo il nodo Pnrr. Che nonostante l'incontro di ieri tra Fitto e Gentiloni sembra essere ancora in stallo.

L'erogazione della terza rata non è in discussione, certo. Ma continuare a slittare in avanti rende ancora più complesso il percorso, anche in vista della richiesta di revisione del Pnrr che va presentata entro il 31 agosto e poi delle scadenze legate alla quarta rata.

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