Interni

L'Onu si ricorda di esistere solo per imporci i migranti

Maggioranza all’unisono: "Aboliremo l’istituto voluto dalla Lamorgese"

Intesa sui migranti: "Protezione speciale da limitare". E parte il siluro Onu contro il governo

È tutto pronto. Il centrodestra viaggia spedito e compatto verso l'approvazione del decreto migranti, dopo la discussione sul da farsi con la protezione speciale. Qualche attore internazionale osserva e prende posizione. L'Onu, attraverso le parole di Volker Turk, tenta di bacchettare l'Italia sia per le normative già approvate sulle Ong (i decreti Piantedosi) sia per i provvedimenti che stanno per prendere forma. Turk, il cui appello è stato pubblicato sul sito dell'Onu, è l'Alto commmissario per i Diritti umani delle Nazioni Unite. La maggioranza però mantiene un atteggiamento di fermezza. E Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera, invita subito l'Onu ad occuparsi d'altro.

Tornando al dl Cutro, l'inizio dei lavori è previsto per martedì prossimo, al Senato. Siccome l'opposizione ha inondato il dibattito parlamentare di emendamenti, la maggioranza ha deciso di rinunciare al relatore: una tattica procedurale che accorcia i tempi. Ma il dibattito è tutto sulla protezione speciale. Sì, perché quell'istituto, creazione dell'ex titolare del Viminale Luciana Lamorgese, è stato criticato in primis dal premier Giorgia Meloni. E la stretta appare anche politicamente inevitabile.

La novità arriva dal sottosegretario all'Interno Nicola Molteni. «La protezione speciale è un unicum italiano che crea condizioni attrattive per l'immigrazione», dice il leghista. Emanuele Prisco, a sua volta sottosegretario all'Interno ma meloniano, conferma a IlGiornale la volontà di uniformare la normativa a quella del resto d'Europa. La strategia prevede la presentazione di un subemendamento da parte della maggioranza. Il testo è già stato presentato e firmato in maniera unitaria da Marco Lisei (Fdi), Maurizio Gasparri (Fi) e Daisy Pirovano (Lega).

Un emendamento dell'esecutivo avrebbe comportato il dilatarsi delle tempistiche, e invece Fdi, Lega e Forza Italia vogliono fare in fretta. «L'idea che chiunque possa prima o poi ottenere un permesso di soggiorno ha indubbiamente favorito le partenze», si legge nella nota che annuncia il provvedimento. Previste anche modifiche sulle fattispecie relative alle espulsioni: chi, sottoposto al decreto ma malato con un quadro curabile nel suo Paese, potrà essere espulso comunque. Alla presentazione del subemendamento, la Lega esulta parlando di ritorno dei decreti Salvini.

Il ministro dell'Interno, ribadendo rispetto per quanto dichiarato dalla Cei sullo stato d'emergenza in materia d'immigrazione, ha spiegato la natura di quella che resta una «formula tecnica». Durante la presentazione del rapporto del Centro Astalli del 2023, realtà gestita dai gesuiti, il cardinale e presidente Cei Matteo Maria Zuppi, rispondendo a una domanda vertente proprio sullo stato d'emergenza, aveva rimarcato come «la vera emergenza» fosse «Lampedusa». Da qui, il passaggio di Piantedosi, che si è detto comunque d'accordo con i vescovi «se il discorso emergenza viene visto in maniera tecnica».

Chi, oltre l'Onu, respinge le politiche del governo Meloni in materia di gestione di fenomeni migratori, è l'opposizione. Se per Pierfrancesco Majorino, esponente della segreteria dem, l'esecutivo «soffia sulla paura», Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, si augura che in Parlamento l'opposizione non faccia sconto alcuno. Il co-portavoce di Europa Verde e deputato Avs, Angelo Bonelli è convinto che il governo stia basando la sua azione sulla «propaganda». «Quando la leader di Fdi era all'opposizione, attaccava la ministra degli Interni Lamorgese dicendo che era inadeguata perché gli sbarchi erano aumentati, chiedendone le dimissioni. Ora che gli sbarchi sono quadruplicati rispetto a quel periodo la presidente Meloni dichiara lo stato di emergenza nazionale sui migranti», tuona Bonelli. Il deputato del Pd Franco Mirabelli arriva a dichiarare che l'abolizione della protezione speciale è «contro ogni principio di umanità».

Mentre il modello dell'accoglienza erga omnes crolla, la sinistra non può che lamentarsi e strumentalizzare. Il decreto migranti sarà approvato con convinzione. Possibilità di sgambetti non ce ne sono.

La stretta sulla protezione speciale è ormai in dirittura d'arrivo.

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