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Gli ispettori nei patronati della Cgil all'estero. Nuovi dubbi sulle pratiche per i pensionati

L'annuncio del sottosegretario Castiello. Le primarie del Pd in una sede canadese

Gli ispettori nei patronati della Cgil all'estero. Nuovi dubbi sulle pratiche per i pensionati

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Il governo manda gli ispettori nelle sedi all'estero dei patronati Inca-Cgil dopo l'inchiesta de Il Giornale sulle presunte irregolarità nella gestione delle pratiche previdenziali per i pensionati italiani. Uno scandalo già denunciato in un report del comitato parlamentare per gli italiani all'estero e mai approfondito dal ministero del Lavoro. Ieri il sottosegretario Pina Castiello, rispondendo a un'interpellanza urgente sul caso presentata dal gruppo di Fratelli d'Italia, ha annunciato le verifiche: «Disporremo controlli rigidi e immediati nei patronati all'estero sulle presunte irregolarità denunciate dal Giornale».

Sul caso dei patronati all'estero emerge un altro aspetto: il deputato di Fratelli d'Italia Andrea Di Giuseppe, illustrando in Aula l'interpellanza, tira fuori il coniglio dal cilindro: «I patronati dovrebbero fornire assistenza ai pensionati. Ed invece in una sede Enasc di Vaughan, in Canada, il 26 febbraio scorso si svolgevano le primarie del Pd». Un passaggio che testimonierebbe il filo rosso tra la sinistra e i patronati all'estero. Di Giuseppe attacca, tirando in ballo anche il voto all'estero degli italiani: «Negli ultimi anni, al governo c'era la sinistra, storicamente radicata in alcuni sindacati e, all'estero, nei patronati che sono diventati centri politici. In tutto il mondo, alle ultime politiche il centrodestra ha preso solo due parlamentari, risultato in controtendenza a quanto accaduto in Italia. O tutti gli elettori della sinistra, per fare l'esempio, si sono trasferiti negli Usa, paese totalmente capitalista, o qualcosa non torna. Adesso, col Governo Meloni le cose stanno cambiando, a livello di controlli e di attenzione agli italiani nel mondo». Un scandalo che dunque sembra solo all'inizio. Il Comitato parlamentare, nelle sue conclusioni, metteva nero su bianco le irregolarità compiute dai patronati-Cgil all'estero, riportando i dati sulle pratiche anomale. Ecco alcuni esempi: a New York gli ispettori del ministero del Lavoro hanno annullato 444 pratiche fiscali, a Buenos Aires 92, a Berna 61, a Parigi 90, a Innsbruck 51. L'erogazione dei soldi da parte dello Stato ai patronati Inca-Cgil avviene sulla base di un punteggio. Più alto è il punteggio, più soldi arrivano nelle tasche di Inca. Ma come si forma il punteggio? Con il numero delle pratiche evase. Proprio quelle pratiche per italiani all'estero che l'ispezione del ministero in base a quanto scritto nella relazione del comitato parlamentare - in molti casi hanno dimostrato essere fittizie. Per istruire una pratica è necessario (per il Patronato) ricevere un mandato.

Ma la verifica ha ravvisato la presenza di «mandati inesatti o assenti, registrazione di attività inerenti agli anni precedenti, pratiche intestate ad individui non cittadini italiani, o residenti in paese diverso da quello ispezionato, pratiche non finanziabili».

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