"Israele iniziò a preparare già nel 2010 l'attacco a Teheran"

Agenti segreti infiltrati nei programmi nucleari. Appello di Nobel e attivisti: "Basta repressione"

"Israele iniziò a preparare già nel 2010 l'attacco a Teheran"
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Israele iniziò a preparare il suo attacco all'Iran già nel 2010, sulla base di informazioni di intelligence che davano conto di un'accelerazione del programma nucleare e di armamenti di Teheran. Lo riporta il quotidiano britannico Times, sulla base di documenti che lo Stato ebraico ha condiviso con Stati Uniti e Gran Bretagna. Secondo questa ricostruzione, gli 007 israeliani si sono infiltrati nel cuore dei programmi missilistici e nucleari iraniani per condurre anni di raccolta di informazioni e accertare che l'infrastruttura di produzione di armi di Teheran fosse molto più estesa di quanto si pensasse. Tra le altre cose, è stata accertata la produzione di centrifughe, strumenti utilizzati per arricchire l'uranio, in tre siti a Teheran e Isfahan.

Il Mossad, in particolare, ha utilizzato spie sul campo per mappare la struttura dell'impianto di Natanz, identificando edifici in superficie e sotterranei che includevano tubature, alimentazione e solidificazione dell'uranio. Oltre a Natanz, gli israeliani si sono infiltrati nella struttura di Isfahan, nei siti di calcolo e nei laboratori di Nur e Mogdeh, nel sito militare di Shariati e nel grande hangar di Shahid Meisami, dove venivano prodotti gli esplosivi al plastico utilizzati per testare le armi nucleari, oltre ad altri materiali e prodotti chimici avanzati.

I documenti visionati dal Times indicano anche l'infiltrazione nel quartier generale del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane, attaccato negli ultimi giorni della guerra, e in siti nucleari come quello di Sanjarian, che sviluppava - secondo Israele - componenti finalizzati alla creazione di armi nucleari. Inoltre l'Iran mirava a produrre decine di missili terra-terra a lungo raggio al mese, con un obiettivo dichiarato di avere una scorta di 8.000 missili. Gli esperti stimano che l'Iran abbia iniziato la guerra dei 12 giorni con circa 2.000-2.500 missili balistici.

Nelle ultime ore, intanto, Una ventina di attivisti iraniani per i diritti civili e umani, tra cui i premi Nobel Shirin Ebadi e Narges Mohammadi e i registi Jafar Panahi e Mohammad Rasoulov, hanno rilasciato una dichiarazione in cui condannano l'intensificarsi della repressione da parte del governo di Teheran, dopo la guerra di 12 giorni con Israele. E hanno chiesto la fine immediata delle esecuzioni e il rilascio incondizionato di tutti i prigionieri politici e ideologici. "Diverse persone sono state arrestate per "spionaggio" a favore di Israele, mentre le prove hanno sempre indicato che, più che la gente comune, gli strati della struttura di potere in Iran sono stati infiltrati dai servizi segreti stranieri", si legge nella dichiarazione, citata da Iran International.

"I governi dispotici reprimono sempre le persone dopo le guerre. Le guerre portano violazione dei diritti umani e distruzione", aggiungono gli attivisti, esprimendo preoccupazione per il trasferimento dei prigionieri da Evin ad altre prigioni intorno a Teheran.

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