Cultura e società

John, dalle Paralimpiadi allo spazio. "La scienza e il cosmo sono per tutti"

L'inglese McFall è tra i nuovi astronauti dell'Esa. "Io disabile? Sarò d'ispirazione". Riserve gli italiani Anthea Comellini e Andrea Patassa

John, dalle Paralimpiadi allo spazio. "La scienza e il cosmo sono per tutti"

C'è il primo astronauta con disabilità, il britannico John McFall e ci sono due italiani, anche se di supporto alla lista dei 5 titolari. L'Agenzia spaziale europea (Esa) ha scelto ieri 17 nuovi candidati astronauti tra 22.589 candidati provenienti da tutti i suoi Stati membri. Nella nuova classe 2022 di astronauti dell'Esa ci sono cinque astronauti in carriera, tra cui due donne e un disabile, e 11 che entrano in qualità di «membro della riserva degli astronauti», tra cui cinque donne e i due connazionali, l'italiana Anthea Comellini, 30 anni, di Chiari, in provincia di Brescia, e Andrea Patassa, 31 anni, di Spoleto, Perugia. L'annuncio è stato dato a Parigi, nel corso della presentazione della nuova classe Esa, dal direttore generale Joseph Aschbacher.

A colpire è la storia di John McFall, chirurgo gallese, che a 19 anni ha subìto l'amputazione della gamba destra dopo un incidente in moto. Ma appena un anno dopo, nel 2001, è stato selezionato per rappresentare la Gran Bretagna ai Campionati Europei del Comitato Paralimpico Internazionale (Ipc) e ha vinto la medaglia di bronzo nei 200 metri prima di una lunga serie, tra il bronzo a Pechino nei 100 metri. È considerato uno degli atleti paralimpici più veloci sulle due lunghezze. Entra nel team dell'Esa a 41 anni e l'Agenzia spaziale svolgerà uno studio di fattibilità su un volo sperimentale nello spazio per capire cosa deve essere adattato alle persone con disabilità. «Spero di poter essere di ispirazione per altri - ha detto il 41enne che è noto in Gran Bretagna sia come atleta paralimpico (corsa) sia come dirigente sportivo - Voglio dimostrare che la scienza e lo spazio sono per tutti».

Le riserve seguiranno corsi di addestramenti come gli astronauti titolari ma continueranno a svolgere il proprio lavoro nel frattempo. Anthea Comellini, laureata in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Milano, ha anche ottenuto un dottorato in navigazione autonoma per rendezvous nello spazio all'Isae-supaero in Francia, svolgendo sei mesi come ricercatrice in Canada. Ha lavorato come ingegnere delle dinamiche di volo nella determinazione dell'orbita per le missioni interplanetarie con l'Esoc dell'ESA European Space Operations Center a Darmstadt, in Germania, dal 2021 al 2022, dove ha condotto operazioni di navigazione nello spazio profondo.

Rispetto al 2008-2009, quando le domande presentate da donne erano al 15%, quest'anno si è saliti al 24%, possibile segnale di una nuova tendenza, e certamente un boom rispetto al passato. Patassa è capitano pilota collaudatore sperimentale dell'Aeronautica militare (come gli astronauti Luca Parmitano, Roberto Vittori e Maurizio Cheli). Ha studiato Scienze Aeronautiche a Napoli, poi ha svolto un master. Nel 2017 ha partecipato al Joint Jet Pilot Training Program Euro-Nato presso la Sheppard Air Force Base, in Texas, Stati Uniti e ha conseguito la licenza di pilota militare dall'Aeronautica Militare Italiana nel 2017. Quest'anno è diventato un pilota collaudatore sperimentale presso la Usaf Test Pilot School presso la Edwards Air Force Base in California, Stati Uniti.

L'Italia, dal canto suo, ha anche ottenuto un'altra conquista.

l' «impegno formale» da parte dell'Agenzia Spaziale Europea che uno dei due astronauti italiani della classe 2009, fra Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano, parteciperà alla prevista missione a bordo della futura stazione spaziale Lunar Gateway nell'orbita lunare, tra il 2025 e il 2030.

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