
Pessimismo e una presa di posizione netta di Teheran gettano un'ombra sui colloqui fra Iran e Stati Uniti sul programma nucleare di Teheran. «Non funzioneranno» è il commento della Guida Suprema, Ali Khamenei, durante una cerimonia di commemorazione a Teheran dell'ex presidente Ebrahim Raisi, morto in un incidente aereo nel 2024. «Durante il mandato del martire Raisi c'erano negoziati indiretti ma senza risultato. Persino ora, non credo che (il negoziato) funzionerà e non sappiamo cosa succederà», afferma la Guida spirituale della teocrazia. Che motiva le ragioni del pessimismo, attribuendole alla linea dell'attuale amministrazione americana: «Dire cose come non permetteremo all'Iran di arricchire l'uranio è una sciocchezza. Nessuno (in Iran) aspetta il permesso altrui - rivendica Khamenei - La Repubblica Islamica ha le sue politiche e i suoi metodi e li perseguirà in modo indipendente», sottolinea l'Ayatollah.
Khamenei aggiunge che «in un altro momento opportuno», spiegherà al popolo iraniano «perché gli americani e i loro alleati occidentali insistono così fortemente nel fermare l'arricchimento dell'uranio in Iran» e chiarirà «quali sono le loro reali intenzioni». Anche il portavoce del ministero degli Esteri, Esmaeil Baghaei, intanto conferma di non aspettarsi molto dai colloqui e aggiunge che «non è stata presa alcuna decisione definitiva sulla prossima tornata di negoziati».
Gli umori, insomma, non sono dei migliori.
Ieri anche il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha ammesso che raggiungere un accordo con l'Iran «non sarà facile». Intanto la Repubblica islamica, durante un incontro con un membro dell'ufficio politico di Hamas, Osama Hamdan, fa sapere che continuerà a sostenere «la resistenza palestinese» contro Israele.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.