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L'affaire Giambruno fa volare la premier. Massmediologi in coro. "Ha gestito bene tutto"

Giordano: "Sui social indice di gradimento al 57% e lievitano i follower". Klaus Davi: "È stata coerente". Weber: "Questa vicenda le gioverà soprattutto nell'area di chi non vota"

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Le vicissitudini personali che hanno colpito il premier negli ultimi giorni hanno avuto un contraccolpo anche sulla sfera politica. I sondaggi a caldo fotografano una crescita negli indici di gradimento di Giorgia Meloni ma sono soprattutto i social a misurare il polso della situazione. La rete è la trasposizione della pancia del Paese e il sentiment digitale, come spiega Domenico Giordano, amministratore Arcadia e consigliere nazionale dell'Associazione italiana di comunicazione politica, «fotografa l'ampia e volatile emotività», in particolare sulle piattaforme social. Da giovedì 20 a domenica 22 ottobre, il sentiment positivo espresso dai follower della pagina Facebook della Meloni è arrivato al 57.4%. «La scelta del premier di condividere con i follower dei suoi account social e, al tempo stesso, con tutta l'infosfera mediatica, la decisione di porre fine alla sua relazione con il compagno Andrea Giambruno, possiamo affermare che, nei tempi e nei modi adottati, sia stata emotivamente apprezzata», spiega Giordano, che sottolinea anche come sia anche aumentata la base di follower del presidente del Consiglio, con una crescita di 11mila seguaci su Facebook, di oltre 39mila su Instagram e di 8mila su X. C'è stata, sottolinea, una «vicinanza umana» per «le forme adottate per rendere pubblica una scelta privata», conclude.

«Seppur nel dolore, inevitabile, di una situazione del genere, questo evento ha rafforzato l'immagine del premier», spiega il massmediologo Klaus Davi, anche lui concorde nell'evidenziare la corretta gestione della situazione: «Non ha aspettato che degenerasse, come avviene per queste cose in Italia, che poi tutti si accaniscono come avvoltoi. Ha aspettato giusto qualche ora per rendere pubblica la sua decisione». Davi, inoltre, sottolinea come Meloni non abbia negato l'esistenza di un inevitabile dolore di donna e madre ma, prosegue il massmediologo, «tra le righe dice: nonostante questo decido di separarmi da questa persona».

Davi mette in evidenza che anche in una circostanza così personale, il premier ha mostrato coerenza, che è da sempre una delle chiavi della sua esperienza politica. Per il massmediologo, in questa occasione, Meloni ha dimostrato di incarnare l'essenza del femminismo: «Questo è l'atto di una donna pienamente padrona del suo destino e interpreta perfettamente le donne italiane».

Roberto Weber, presidente dell'Istituto Ixè, contattato da il Giornale, ha spiegato che da parte loro ancora non ci sono state rilevazioni statistiche, che verranno fatte a freddo quando l'emotività del momento sarà scemata. «Penso che paradossalmente questa vicenda le gioverà», ha spiegato, «soprattutto in quell'area che non va a votare». La percentuale di «elettorato passivo», prosegue Weber, in Italia conta una percentuale ragguardevole ed è «molto probabile che lei cresca» intercettando una parte di questa frazione, che «è più grande dei singoli schieramenti: c'è più gente che non vota rispetto a chi vota per il centrodestra o il centrosinistra», mentre è probabile che rimanga invariato il bilanciamento degli altri due schieramenti.

Infine, anche Weber concorda sul punto: «Lei ha gestito benissimo la situazione».

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