Riorganizzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro a beneficio della competitività del Paese; razionalizzare il percorso della formazione tecnico professionale (4 anni più 2 se si opta per una specializzazione); puntare sulla scuola «tailor made», ovvero la formazione specializzata; valorizzare il merito per recuperare quei giovani dal talento nascosto incappati in cattive esperienze, come le baby-gang, o in bocciature continue.
Sono alcuni dei temi toccati da Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito, ospite della 13ª edizione della «Festa del lettori», organizzata dal Giornale al Mioni Pezzato hotel di Abano Terme. Intervistato da Matteo Sacchi, della redazione Cultura, Valditara ha spiegato anche come il governo intende sciogliere i nodi più spinosi, come quello dell'educazione e del rispetto verso gli insegnanti. «No, poi, ai cosiddetti diplomifici che sfornano migliaia di pezzi di carta e non fanno vera scuola». «Con il 6 in condotta si deve recuperare il debito formativo in educazione civica, con il 5 è bocciatura - ha proseguito il ministro -. E se uno studente viene sospeso dalle lezioni non deve stare per tutto il periodo con le mani in mano, in tal caso sarebbe una sorta di vacanza premio, ma dovrà rendersi utile partecipando ad attività di cittadinanza solidale. In caso di aggressione a un insegnante, bisogna intervenire sul portafoglio dei genitori per il risarcimento sia allo Stato sia al professore. E chi è stato aggredito deve essere tutelato dall'Avvocatura di Stato», le parole di Valditara.
Rilevante, per il ministro, è il tema del «docente tutor» che deve affiancare, nella sua crescita formativa, il giovane talento, figura che può celarsi anche dietro un ragazzo finito nei guai con la giustizia e che deve
essere recuperato, non abbandonato a se stesso. «Ci sono ragazzi dati per irrecuperabili che, invece, hanno rivelato forti attitudini in vari campi, come la meccanica, la riparazione o la cucina», ha affermato Valditara.
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