Politica estera

L'assist di Musk: "Voto Trump". Biden è sull'orlo della disfatta

Poche ore alle urne, per i sondaggi la Camera sarà in mano repubblicana. Ora è contendibile anche il Senato

L'assist di Musk: "Voto Trump". Biden è sull'orlo della disfatta

Joe Biden e Donald Trump si congedano dalla campagna elettorale per le elezioni di Midterm a un paio d'ore di distanza uno dall'altro, in quello che appare essere il prologo alla sfida per le presidenziali del 2024. Il presidente degli Stati Uniti sceglie il luogo da cui aveva iniziato la campagna per l'ultimo comizio prima del voto, in Maryland, mentre il suo predecessore punta sull'Ohio, uno degli stati in bilico considerati cruciali. Democratici e repubblicani hanno sferrato gli ultimi attacchi ieri (anche se oltre 40 milioni di schede elettorali sono state già inviate attraverso il voto anticipato) nel rush finale delle elezioni che potrebbero costituire un colpo fatale all'agenda di Biden, trasformandolo in un'anatra zoppa per il resto del mandato, ma anche indebolire il sostegno occidentale all'Ucraina e aprire le porte al ritorno del tycoon alla Casa Bianca.

L'attuale Comandante in Capo ha parlato di un voto che «influenzerà la nostra storia per i prossimi 20 anni», dove si scontrano «due visioni completamente diverse dell'America». Biden, che ha tenuto l'ultimo comizio ieri sera vicino a Baltimora a sostegno del candidato governatore dem Wes Moore (con un ampio vantaggio contro il repubblicano Dan Cox) ha inquadrato tutti gli ultimi comizi come un avvertimento che la democrazia del Paese è in gioco. Trump invece, nell'ultimo evento in Ohio ha sostenuto il candidato alla Camera Gop J.D. Vance nella sua corsa serrata contro il deputato Tim Ryan. L'ex presidente ha stuzzicato ripetutamente i sostenitori sulla sua possibile corsa nel 2024: «Restate sintonizzati. Nel 2020 ho ricevuto più voti di qualsiasi altro presidente nella storia, ma per rendere questo Paese di nuovo glorioso dovrò probabilmente farlo di nuovo».

Secondo alcuni media, The Donald aveva pensato di annunciare la sua ricandidatura alle presidenziali durante il comizio di sabato in Pennsylvania, ma i suoi consiglieri lo hanno convinto a non farlo affermando che avrebbe spostato i riflettori solo su di lui e danneggiato la corsa dei candidati al Senato e al ruolo di governatore nello stato. «Se volete salvare il sogno americano votate il partito repubblicano a queste elezioni», ha chiesto il tycoon in uno degli ultimi appuntamenti per i candidati in corsa, tornando ad attaccare «le politiche radicali dell'estrema sinistra», e affermando che «gli attacchi dei democratici e della giustizia contro di me ci rendono più forti e più uniti». E a più riprese è tornato anche a ribadire la teoria delle elezioni rubate.

Oggi gli americani sono chiamati a rinnovare l'intera Camera, un terzo del Senato, i governatori di 36 stati su 50 e numerose cariche locali: gli ultimi sondaggi danno sempre più probabile un successo del Grand Old Party alla Camera, con l'attuale leader della minoranza Kevin McCarthy lanciato per sostituire Nancy Pelosi nel ruolo di speaker. Il Senato appare ancora in bilico, e nel caso si realizzasse lo scenario di una doppia vittoria repubblicana, Biden vedrebbe crollare la sua agenda legislativa. Secondo Dave Wasserman, analista dell'apartitico Cook Political Report, potrebbe esserci un guadagno del Gop di 15-25 seggi alla Camera, mentre «i repubblicani potrebbero ottenere l'unico seggio di cui hanno bisogno per il controllo del Senato».

Ognuna delle gare in Pennsylvania, Nevada, Arizona, Georgia, Wisconsin, New Hampshire e Ohio potrebbe far oscillare l'equilibrio da una parte o dall'altra. E sulle elezioni è intervenuto anche Elon Musk: il fondatore di Tesla e SpaceX ha esortato gli americani «di mente indipendente» a votare repubblicano. Un appello che ha lanciato da Twitter, sollevando ulteriori dubbi sulla neutralità della sua gestione del social network.

Musk ha suggerito di votare per un Congresso a maggioranza repubblicano visto che la presidenza è democratica.

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