Via l'emendamento sul rincaro pedaggi. Il nodo cittadinanza agita il centrodestra

Archiviato il caso tariffe autostradali, resta aperto il confronto sullo Ius Italiae Forza Italia: "Parliamone in Parlamento, il governo non c'entra". No di Fdi e Lega

Via l'emendamento sul rincaro pedaggi. Il nodo cittadinanza agita il centrodestra
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La maggioranza supera indenne la trappola sull'aumento dei pedaggi autostradali. L'incidente, che rischiava di aprire un conflitto tra Lega e Fratelli d'Italia, rientra nel giro di mezza giornata. Ora il centrodestra riapre i due dossier centrali del programma elettorale: la riforma della giustizia, in settimana potrebbe concludersi l'iter al Senato per il via libera alla separazione delle carriere, e il Fisco con la Lega che chiede di accelerare sulla rottamazione. Sullo sfondo il capitolo Dazi: il 9 scade l'ultimatum all'Ue da parte del presidente Donald Trump. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è fiduciosa su un'intesa che eviti lo strappo. Ieri, l'emendamento, pomo della discordia, che prevedeva dal primo agosto un incremento del pedaggio autostradale per finanziare i lavori Anas, è stato ufficialmente ritirato. L'importo da finanziare era pari a 90 milioni di euro. Soldi che ora il governo dovrà reperire altrove. Sull'incidente dei pedaggi getta acqua sul fuoco anche il vicepremier Antonio Tajani: "I pedaggi? Mi pare un problema risolto, ma noi non siamo stati coinvolti. Abbiamo sempre seguito la scelta della maggioranza ma siamo stati fuori da qualsiasi polemica. Non mi interessano le polemiche, ma risolvere i problemi dei nostri cittadini". Il leader azzurro però tiene caldo il dossier "ius scholae" che pure crea spaccature nella maggioranza. "I giovani che hanno compiuto la scuola dell'obbligo, 10 anni con profitto, possono secondo noi chiedere la cittadinanza. È un modo per integrare veramente. Bisogna integrare come dice l'articolo 6 del nostro programma elettorale. Lo ius Italiae è assolutamente in sintonia con il programma del centrodestra. Vogliamo aprire un dibattito a livello parlamentare e non c'entra nulla il governo. In passato, nella scorsa legislatura, anche FdI era favorevole" - spiega Tajani. La posizione di Fratelli d'Italia non cambia. Confermato il no della Lega che rilancia: "Altro che ius scholae, avanti tutta con pace fiscale, rottamazione delle cartelle e flat tax". Anche sul Fisco arriva il distinguo Fi alla Lega: "Priorità assoluta alla riforma fiscale. Come ha detto Tajani per Forza Italia è decisiva la riduzione dal 35 al 33% delle aliquote fiscali per i redditi fino a 60 mila euro. Queste ed altre iniziative sono per noi centrali. Così come abbiamo dimostrato di essere determinanti nel superamento della assurda sugar tax. Siamo dalla parte dei cittadini e abbiamo dato un contributo essenziale con tutta la maggioranza al taglio del cuneo fiscale. Ora dobbiamo continuare intervenendo sull'Irpef. È tempo delle decisioni visto che ci si avvicina alla sessione di bilancio" - ricorda il capogruppo Fi Maurizio Gasparri. C'è un altro tema caldo che nei prossimi giorni potrebbe innescare a girandola di distinguo nella maggioranza: l'Ucraina.

Giovedì e venerdì si terrà a Roma la conferenza internazionale sulla ricostruzione con la presenza del presidente Volodymyr Zelensky. Sono attesi i capi delle cancellerie europee. Il governo sarà al gran completo. Spicca l'assenza del vicepremier Matteo Salvini, impegnato in missione istituzionale all'estero. Assenza programmata?

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