Magistratura

L'equilibrio tra giustizia e politica

Quando la polvere diventa troppo densa per vedere bisogna mettersi gli occhiali, e come novelli Nuvolari su una macchina scoperta proviamo a non finire fuori strada

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Quando la polvere diventa troppo densa per vedere bisogna mettersi gli occhiali, e come novelli Nuvolari su una macchina scoperta proviamo a non finire fuori strada. Sono stato all'estero e la rassegna stampa sul mio iPad più o meno era questa: due pagine su La Russa junior and family, due sulla Santanché and family, una su Del Mastro (caso Cospito), una su Facci (che scriveva sul caso La Russa), una su Nordio, front-man della riforma della Giustizia nel mirino praticamente di tutti. Se fossi stato l'Alieno di Flaiano avrei detto che i giorni per il governo di centrodestra erano contati. Invece no, la Meloni è fortissima politicamente, non ci sono né i numeri, né le condizioni per farla cadere. Allora quel caos come s'ha da leggere? Un complotto? No per carità, le infelicità come diceva Tolstoj sono una diversa dall'altra, ogni storia ha una sua specificità ed è difficile dare un timing unico facendo la regia di tutte quelle diversità. Però, mettendosi gli occhiali di cui sopra, due fili rossi sovrapposti ci sono eccome. La battaglia fra maggioranza e opposizione è in questo momento più culturale, nel senso della costruzione del potere simbolico, che tecnicamente politica. La contestazione da parte della Schlein dell'Autonomia differenziata e della pace fiscale lanciata da Salvini è classica liturgia pubblica. Ma la vera battaglia è su chi controlla le narrazioni vincenti, fra giornali, tv, web, istituzioni intellettuali. Faccio un esempio: La Russa padre è stato travolto dai media, e anche la premier ha preso le distanze, comprensione per il dolore paterno ma meglio sarebbe stato il silenzio. Nel merito le critiche sono giuste, è necessario che le inchieste facciano il loro corso e che la magistratura agisca in totale autonomia. Però ricordate l'accorato video di Grillo sul figlio accusato di violenza sessuale? Lì il mainstream fu molto più sfumato, il dolore del padre fu usato per annacquare la gravità valoriale delle considerazioni di un importante leader nazionale. Allora nella polvere sempre più alta si vede il vero fil rouge, da Tangentopoli in poi il rapporto fra giustizia e media, fra giustizia e politica non ha ancora trovato il giusto equilibrio democratico. La riforma delle riforme, la cruna dell'ago di Giorgia Meloni non saranno né l'Europa, né l'economia, ma la riscrittura di questo pezzo di storia. E gli occhiali, credo, ci serviranno ancora per un bel po'..

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