
Si dice che l'origine del poker sia italiana, come testimonierebbe il quadro di Caravaggio I bari dove si gioca a sarro, un antenato del poker, appunto. Fatto sta che il giorno dopo l'annuncio dei dazi statunitensi, l'evocazione dei nervi saldi necessari quando si gioca d'azzardo è frequente.
"Il governo è in stretto contatto con la Commissione europea - la nota della premier Giorgia Meloni - e con tutti gli attori impegnati nella trattativa. Una guerra commerciale interna all'Occidente ci renderebbe tutti più deboli di fronte alle sfide globali. L'Europa ha la forza economica e finanziaria per far valere le proprie ragioni e ottenere un accordo equo e di buon senso. L'Italia farà la sua parte. Come sempre...". Ed è questo il concetto che anche ieri Giorgia Meloni - che ha sentito telefonicamente Ursula von der Leyen - e Antonio Tajani - che in mattinata ha avuto telefonate con il Commissario Ue Sefcovic e con il ministro spagnolo dell'Economia Caballero - hanno trasmesso ai loro interlocutori.
La convinzione è che quella adottata dall'amministrazione Trump sia una tattica negoziale, volta a mettere sotto pressione l'Unione europea, partendo dal presupposto che il negoziato non è a un punto zero, ma passi in avanti ci sono stati su entrambi i dossier: quello dei dazi settoriali e quello dei dazi orizzontali.
Tajani ieri ha confermato il suo apprezzamento per l'atteggiamento assunto dalla Commissione in risposta alla lettera recapitata da Washington. Per il ministro degli Esteri è necessario "trattare a testa alta", tentando di interpretare con fermezza ma con intelligenza le mosse negoziali americane. Tajani ha anche informato i suoi interlocutori che oggi sarà a Washington per una missione in cui incontrerà il segretario di Stato Marco Rubio. Per il ministro delle Imprese Adolfo Urso Trump agisce così "perché intende chiudere il negoziato entro luglio e quindi alza la posta. È consapevole che non può sostenere un negoziato prolungato perché l'impatto dell'incertezza sull'economia americana può essere devastante. Dobbiamo mettere davanti a tutto la coesione europea, la responsabilità e l'unità d'intenti".
L'opposizione, invece, continua a battere sulla tesi dell'insuccesso della diplomazia dell'amicizia e chiede che il governo riferisca in aula. "Chiamate Chi l'ha visto? per trovare Meloni" attacca Giuseppe Conte. "L'Italia e l'Europa sono più forti e grandi di come le hanno ridotte in questi mesi. Dopo aver sbandierato un suo ruolo centrale nelle trattative con Trump per zero dazi, ora che arrivano le letterine al 30% Meloni è sparita: niente video, niente post per spiegare ai cittadini, ai lavoratori e alle imprese".
Per Elly Schlein "guai a chi pensasse a una strada bilaterale: è esattamente quello in cui spera Trump, il divide et impera. Tra l'altro, questa lettera mi pare smentisca definitivamente il ruolo di ponte di Giorgia Meloni". Per Claudio Durigon, fedelissimo di Matteo Salvini, "ci troviamo in questa situazione per colpa dell'Europa: di questa Unione guidata da Ursula Von der Leyen a completa trazione tedesca".
Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, ritiene giusta la decisione dell'Ue di congelare le contromisure. "Meglio evitare di peggiorare il clima per importi simbolici e concentrarsi su un negoziato a oltranza, energico e senza estremismi". Alessandro Cattaneo, responsabile dipartimenti di Forza Italia, ricorda che "il fischio finale sarà al primo agosto, Trump ci ha già abituato a fughe in avanti e a ritornare sui propri passi. Non possiamo concederci falli di reazione che possano favorire una escalation perché farebbe male a tutti, all'Europa in primis".
"Bisogna dare una delega politica forte per una trattativa a testa alta - aggiunge l'azzurro -.
È importante sottolineare come il governo sia unito, la Farnesina e il ministro degli Esteri stiano facendo il massimo, lavorando anche per aprire nuovi mercati e muovendosi su altri fronti, con il successo del summit per la ricostruzione dell'Ucraina".