
L'Unifil di nuovo nel mirino. La missione Onu in Libano ha dichiarato che martedì alcuni droni israeliani hanno sganciato quattro granate vicino alle sue forze di pace, in quello che è stato definito "uno degli attacchi più gravi" contro il proprio personale dal cessate il fuoco di novembre. "Le forze dell'Unifil erano impegnate a rimuovere i blocchi stradali che impedivano l'accesso a una postazione delle Nazioni Unite", ha spiegato la missione Onu. "Una granata è caduta a meno di 20 metri di distanza dal personale e dai veicoli delle Nazioni Unite, mentre le altre tre sono cadute a circa 100 metri. I droni sono stati osservati mentre rientravano a sud della Blue Line" ha scritto l'Unifil sul suo sito. "Le Idf erano state informate in anticipo dei lavori di sgombero stradale in corso da parte dell'Unifil nella zona, a sud-est del villaggio di Marwahin. Per motivi di sicurezza, i lavori sono stati sospesi a causa dell'incidente. Qualsiasi azione che metta in pericolo le forze di pace e i loro beni, nonché qualsiasi interferenza con i compiti loro assegnati, è inaccettabile e costituisce una grave violazione della Risoluzione 1701 e del diritto internazionale. È responsabilità dell'Idf garantire la sicurezza e l'incolumità delle forze di pace che svolgono i compiti assegnati dal Consiglio di Sicurezza" si legge ancora.
Unanime la disapprovazione. "Condanniamo gli attacchi alla missione Unifil che lavora per garantire sicurezza e stabilità del Libano", ha scritto su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo l'incontro a Roma con l'inviato speciale statunitense Boulos. La missione di peacekeeping delle Nazioni Unite è incaricata di sorvegliare il rispetto dei trattati internazionali lungo il confine tra Libano e Israele, la Blue Line libanese, dal 1978, ma cesserà definitivamente nel 2027. Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto è intervenuto: "È un atto rilevante, grave. E la differenza con gli episodi passati è che questo fatto, che ha toccato Unifil e anche il nostro contingente, non è un errore, una cosa accaduta indipendentemente dalla volontà dell'Idf ma, a quanto ha comunicato da Unifil, una scelta precisa".
Non è la prima volta, infatti, che la missione finisce nel mirino di Tel Aviv. Tra ottobre e novembre dello scorso anno diverse basi erano state colpite lungo la Blue Line. In quelle occasioni Israele aveva parlato di "incidenti", ma per il ministro l'ultimo episodio che si inserisce in un clima di crescente tensione non può essere considerato l'ennesimo errore di calcolo. "Esprimerò con tutta la forza possibile al mio omologo israeliano la nostra totale disapprovazione (e qualcosa in più) per quanto accaduto", ha aggiunto.
Dopo la denuncia della missione Onu, il portavoce in lingua araba delle Idf, Avichay Adraee ha scritto su X che le forze israeliane "non hanno aperto il fuoco in modo intenzionale contro le forze Unifil". Stando alle sue parole una forza presente in un sito nel sud del Libano "ha identificato un sospetto e sono state lanciate granate stordenti per allontanare la minaccia", identificata probabilmente come una unità di Hezbollah.
La scorsa settimana il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha deciso di prolungare fino alla fine del 2026 la missione Unifil, che però ritirerà gradualmente il personale impegnato nel paese entro la fine del 2027. Il governo israeliano chiedeva da tempo la sua fine.