L'adesione dell'Ucraina all'Unione Europea è un tema caldissimo, sui cui i Ventisette sono spaccati. Fondamentalmente c'è un blocco «orientale», a cui si aggiungono Italia, Grecia e Spagna, favoravole all'ammissione di Kiev a Bruxelles senza se e senza ma. Ci sono i contrari, come Danimarca, Belgio, Paesi Bassi e Svezia. E ci sono quelli, come la Germania e la Francia, che nutrono molti dubbi e propongono soluzione alternative che sanno di sostanziale bocciatura. Il presidente francese Emmanuel Macron ha più volte «splittato» sulla creazione di una comunità politica europea che non darebbe a Kiev lo status di «ventottesima» capitale europea ma la farebbe sentire comunque coinvolta e sostenuta. Naturalmente a questo nuovo organo, la cui utilità è tutta da verificare, parteciperebbero anche gli altri Paesi in lista d'attesa, come la Moldova, la Georgia, la Macedonia del Nord, la Serbia e altri. Ieri Parigi ha dato forma a questa idea avanzando una proposta nella forma del non-paper che dovrebbe essere vagliata nel vertice europeo di fine giugno. «La politica di allargamento, per il requisito delle riforme necessarie per l'adesione all'Ue e la durata che ne deriva - si legge - non offre il quadro politico necessario per rispondere all'urgenza della necessità storiche e geopolitiche derivanti dalla guerra contro l'Ucraina. Per questo motivo si propone di creare quest'anno una Comunità politica europea tra tutti gli stati europei che desiderano contribuire alla sicurezza, stabilità e prosperità del nostro continente». La comunità sarebbe un organo «leggero» che «non sostituirà né il Consiglio d'Europa né l'Osce né le relazioni transatlantiche» ma comunque consentirebbe di «riunire tutti i membri della famiglia europea su un piano di parità e in uno spirito di unità del nostro continente».
Questa proposta, sostenuta anche dalpresidente del Consiglio Ue, Charles Michel, naturalmente viene vista da Kiev come un intollerabile contentino.
L'Ucraina vuole l'Europa e ieri il presidente Volodymyr Zelenski lo ha ribadito in un discorso video al Parlamento ceco, nel quale ha chiesto il sostegno di Praga all'ingresso in Ue cercando solidarietà: «L'invasione russa in Ucraina è solo il primo passo di cui il governo della Russia ha bisogno per aprirsi la via verso altre nazioni».
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