
I prigionieri eccellenti, per ora, non ci sono, ma la lista trapelata in queste ore dei 250 detenuti palestinesi, in gran parte condannati a più ergastoli, che verranno liberati in cambio degli ostaggi, fa impressione. A cominciare da Iyad Abu al-Rub, comandante della Jihad islamica a Jenin, la cittadina della Cisgiordania soprannominata la "piccola Gaza".
Al Rub è stato condannato per aver organizzato diversi attacchi suicidi dal 2003 al 2005 scatenati anche a Tel Aviv. Undici terroristi di Hamas con le mani sporche di sangue saranno rilasciati, come Mohammed Issa in carcere dal 1993 per il sequestro e assassinio di Nissim Toledano, un sergente israeliano della guardia di frontiera.
Il membro di Hamas aveva fondato l'unità speciale 101 con l'obiettivo di rapire soldati dello Stato ebraico per ottenere il rilascio dei detenuti palestinesi.
Il prigioniero forse non più pericoloso, ma che fa maggiore impressione per i video girati allora, è Raed Sheikh. Nel 2002 ha partecipato al linciaggio, da parte di una folla inferocita, di due giovani militari israeliani, che sbagliando strada si erano ritrovati a Ramallah. Mahmoud Qawasmeh, Nader Abu-Turki e Omer Kesida sono dei palestinesi, già rilasciati anni prima in cambio del caporale Shalit, e arrestati di nuovo a Gaza dopo il 7 ottobre come veterani di Hamas.
Il movimento di resistenza islamico continua a dire che la lista non è definitiva. Le sue richieste più importanti sono state respinte da Israele. Per ora non dovrebbero venire liberati nello scambio con gli ostaggi i pezzi grossi a cominciare da Marwan Barghouti, soprannominato "Napoleone di Ramallah", il più carismatico ergastolano palestinese.
Gli israeliani hanno depennato anche Ahmad Sa'adat, il segretario generale del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, Ibrahim Hamed con 45 ergastoli sulle spalle, ma superato con 48 condanne a vita dal comandante di Hamas, Hassan Salameh, responsabile di una lunga sfilza di attacchi suicidi. Anche Abbas al-Sayed, condannato per la strage di 39 israeliani al Park hotel di Netanya dovrebbe restare dietro le sbarre.
Fra i rilasciati ci sarà Ahmed Kaabna, che nel 1997 ha accoltellato a morte tre giovani israeliani, che stavano facendo il bagno in un torrente. Liat Castiel riuscì a fuggire, ma venne rincorso e finito con decine di coltellate. Bhij Badr, di Hamas, tornerà libero, nonostante i 18 ergastoli, uno per ciascuno israeliano ucciso in attentati a Gerusalemme e Tel Aviv.
Ednan Abiat, che è stato il capo dei Tanzim, i giovani dell'intifada a Betlemme, verrà rilasciato dopo 21 anni di carcere.
Anche Nabil Abu Khdir, che ha ucciso la sorella accusandola di far parte dello Shin Bet, l'intelligence interna, sarà scambiato con la ventina di ostaggi ancora vivi. Muhammad Daoud, un altro della lista, ha bruciato vivi con una molotov lanciata contro un'auto la madre della famiglia Mozes che era incinta e il figlio di 5 anni.
Il padre e altri due figli sono rimasti gravemente feriti. Pronto a tornare in libertà Alì Hamed, che per vendicare la morte di un cugino si è svegliato la mattina con l'idea "di uccidere un ebreo".
Molti della lista dei liberati nelle prossime ore fanno parte del movimento politico Fatah o del suo braccio armato le Brigate al Aqsa, come Muhammad Zakarneh, che ha ucciso un taxista israeliano.
Nello scambio valgono anche i cadaveri.
Israele ha accettato di consegnare "360 corpi di terroristi di Gaza" senza specificare se ci saranno pure i resti umani di chi ha preso parte all'attacco stragista del 7 ottobre. Sicuramente non verranno consegnati quelli dei fratelli Sinwar, capi dell'ala militare e strateghi del massacro, che Hamas voleva indietro per alimentare il culto degli "eroi".