Secondo un recente sondaggio americano siamo il popolo più razzista d'Europa. I Tedeschi, gli Svizzeri, i Francesi - che hanno sbarrato le frontiere piantonandole giorno e notte - sono più democratici di noi. Cornuti e mazziati, come si dice. Un Paese, l'Italia, che sta vivendo un'invasione in piena regola, ma non per questo ha smesso di essere generosa. I problemi sembrano insormontabili: il migrante vorrebbe andare al nord. Ma l'Europa, preoccupata più dallo Tsipras pensiero che dai ragionevoli timori italiani, ha chiuso le frontiere col filo spinato. E così Roma, Milano, Bolzano, Ventimiglia, la Sicilia rischiano di diventare la tappa definitiva di un improbabile viaggio senza via d'uscita. Un incubo tutto italiano.
La cronaca, a cominciare da Ventimiglia, dove i migranti stanno raggiungendo un numero preoccupante. La maggior parte si trova ancora nella zona di Ponte San Ludovico e pretende di passare subito il confine con la Francia, nonostante il blocco della frontiera effettuato dalle autorità transalpine. Un blocco che ha provocato un incidente diplomatico tra Francia e Italia. Noi accusiamo i Francesi di violare Shengen. Loro respingono al mittente, nonostante le camionette che presidiano i varchi ai confini e che non fanno certo parte degli accordi sulla libera circolazione. E così a Ventimiglia i migranti hanno inscenato una protesta «politica». «Questa è un'urgenza umana, aspettiamo una risposta dell'Europa, ora», si legge in un cartello. Dovranno attendere invano. Intanto, appena svegli, si sono messi a ripulire gli scogli e le aiuole, sotto il poco amichevole sguardo della gendarmerie francese. Gendarmerie , che ha istituito anche pattuglie sulla Mont du Triangle per evitare che i migranti possano passare dai sentieri sulle colline.
Non va meglio a Milano. Dove, liberato il mezzanino della stazione centrale, una trentina di migranti ha passato la notte sotto il porticato in mezzo alle aiuole di piazza Duca D'Aosta. Molti sono riusciti a trovare un posto nei centri d'accoglienza. I due spazi commerciali non utilizzati all'interno della stagione, due cubi in plexiglass, individuati come soluzione ponte e centro di smistamento fino a mercoledì, sono stati riaperti sabato. I volontari del Comune hanno oscurato le pareti trasparenti dei negozi. Nel frattempo ieri altri arrivi: 120 siriani, tra cui molte donne e bambini, sono confluiti alla stazione Centrale dopo un viaggio dalla Sicilia. La zona rimane transennata.
Transenne anche a Roma, dove è stato allestito in tempi record il campo al Tiburtino. La tendopoli, gestita da Croce Rossa e Campidoglio, ospita un centinaio di persone. Un luogo nascosto nonostante sia alle spalle della stazione Tiburtina. Una scelta nell'interesse dei migranti, «per esporli il meno possibile». Il Comune fa sapere anche che entro luglio sarà pronta una palazzina. «Vorrebbero raggiungere le famiglie in Germania e Svezia. Sono disperati, gli abbiamo detto che sarà durà, l'Europa non vi vuole».
E passiamo a Bolzano, dove la situazione potrebbe essere presto risolta. Qui da giorni stazionano un'ottantina di eritrei e somali che aspettano di partire per la Germania, che però ha sospeso Schengen in seguito al G7. Fino a domani pomeriggio è tutto chiuso. Poi si vedrà. E così questi disperati da giorni vivono nella sala d'aspetto assistiti dalla croce rossa e dai volontari della Protezione civile.
Ma non si passa neanche in Svizzera.
Ieri mattina 62 profughi sono stati respinti alla frontiera tra la Val d'Ossola e il Canton Vallese. Già 177 persone sono state respinte in cinque mesi. Stavano cercando di entrare in Svizzera su uno dei treni internazionali che corrono lungo la linea ferroviaria del Sempione. Ci riproveranno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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