
È bastata l'assenza nella foto dei volenterosi a Tirana e la sinistra è tornata all'assalto di Giorgia Meloni. Per Matteo Renzi, la premier, è «un'influencer ininfluente». Per Giuseppe Conte è «un fantasma». Mentre per Angelo Bonelli la presidente del Consiglio è «ridotta a comparsa». Secondo Carlo Calenda, invece, Meloni «non è matura». Dal Pd, nonostante gli inviti della premier a chiarire se le opposizioni vogliono inviare truppe in Ucraina, è partito il solito mantra dell'«Italia isolata in Europa». Insomma, niente di nuovo sotto il sole dell'Albania. La girandola degli attacchi al capo del governo parte con Italia Viva. «Con lei sta scomparendo l'Italia», piccona Raffaella Paita. «Giorgia Meloni fa la spettatrice, fuori dal gruppo di testa su Ucraina», dice Maria Elena Boschi. Matteo Renzi ripete: «È una influencer ininfluente. Che umiliazione per l'Italia». Si butta sulla polemica subito il leader del M5s Giuseppe Conte (nella foto). «Per l'ennesima volta in questi giorni decisivi, mentre i leader dei Paesi europei e Zelensky si confrontano con Trump sulla guerra in Ucraina, l'Italia non c'è. Meloni ha messo l'Italia in panchina. Senza voce, senza ruolo. Dopo il 'fantasma' in Parlamento, ecco il fantasma nei vertici internazionali: Giorgia Meloni», ne approfitta il leader del M5s, mai tenero però con i «volenterosi» che si sono visti a Tirana con Volodymyr Zelensky. Posizioni simili sul gruppo europeo anche per Avs, eppure si fa sentire anche Angelo Bonelli, che insiste: «A Tirana Macron, Zelensky, Starmer, Tusk e Merz si incontrano e parlano persino al telefono con Trump. E Giorgia Meloni? Ancora una volta esclusa. Possiamo dirlo chiaramente: fa la comparsa mentre l'Italia viene tenuta fuori dalle decisioni che contano». E stavolta si accoda pure Carlo Calenda. «Mi dispiace ma purtroppo Giorgia Meloni questa maturazione di assumere su di sè l'interesse nazionale che è quello di stare dentro un gruppo di Paesi fondatori allargato questa cosa non ce l'ha e ormai è a metà legislatura. Lei ha l'idea che c'è una destra anti Ue che cresce e non vuole lasciarla a Salvini, ma questa cosa è inaccettabile.
Noi non possiamo stare fuori da questo gruppo», si lancia il leader di Azione.Nel Pd, fino a sera, parlano le seconde file. «Il nostro Paese è ai margini delle più importanti dinamiche politiche internazionali e dell'Unione. Meloni è isolata», commenta il deputato dem Piero De Luca.
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