Lei, la madre, Carmela Stival è sotto choc. Venticinque anni, casalinga, ben voluta da tutti in paese, non sa darsi pace. Risponde al telefono con le lacrime che si strozzano in gola: «Sì, ho accompagnato Andrea a scuola. L'ho visto incamminarsi verso il portone. E sono ripartita». Forse però andrea in quella scuola non è mai entrato. Aveva appuntamento con qualcuno che conosceva? È stato rapito da un maniaco? «Andrea era un bambino molto espansivo - racconta la madre al Giornale -, dava subito confidenza a tutti. Aveva fiducia in tutti. E forse a tradirlo è stata proprio questa sua disponibilità verso il prossimo». Ma è vero che Andrea era solito fare delle «fughe» da scuola? «Si è vero - conferma la mamma -. A scuola non andava con molto piacere. Ma si sa che, a quella età, rimanere dietro ai banchi è sempre un problema». Sospetti su qualcuno? «No, anche se a volte Andrea frequentava ragazzi più grandi di lui. Amava giocare a calcio ed era tifosissimo del Palermo». Alla signora Stival gli inquirenti hanno raccomandato di non fare dichiarazioni alla stampa, ma la pressione sulla donna dopo il ritrovamento del cadavere del figlio si è fatta incessante. Il marito, autotrasportatore, al momento della tragedia era fuori sede. È stato informato dei fatti attraverso una drammatica telefonata dei carabinieri. Gli stessi carabinieri hanno informalmente interrogato anche la mamma della vittima, l'ultima ad aver visto vivo il piccolo. Una circostanza che la pone in una posizione particolarmente delicata: «Con Andrea avevo un rapporto meraviglioso, con lui è morta una parte di me».
Sconvolto il sindaco di Santa Croce Camerina, Franca Iurato: «Tutta la comunità è addolorata da questa vicenda, siamo distrutti e siamo vicini alla famiglia. Non sappiamo cosa sia successo e speriamo che si possa risalire al più presto alle cause di questa tragedia».
«Esprimiamo vicinanza e siamo profondamente addolorati. Ma lanciamo anche un appello: una sorta di vigilanza, un help alert , un sms da inviare ai genitori dopo l'appello in classe se il bambino non è presente. Un avviso che molto probabilmente può salvare la vita». Così don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore dell'Associazione Meter Onlus. Di Noto va giù duro: «Dobbiamo avere attenzione quando vediamo bambini vagare soli.
Possibile che nessuno si sia accorto di questo piccolo? Davvero non si poteva fare niente per lui? - si chiede don Di Noto - Ricordiamo che non sono mai figli degli altri, ma tutti figli nostri». La girandola dei sospetti è partita. Fermarla sarà impossibile. Speriamo solo che non diventi il solito, ennesimo, macabro show televisivo. Ma le iene, da oggi, sono già appostate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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