«La madre degli imbecilli è sempre incinta» Rigopiano, la frase choc

Così la funzionaria della prefettura di Pescara liquidò l'Sos dopo la valanga: telefonata agli atti

Nino Materi

La funzionaria che risponde in prefettura non gli crede, lo sbertuccia, pensa (in buona fede, si spera) a uno scherzo. Ma sbaglia di grosso. E, per colpa sua, l'invio dei soccorsi sarà ritardato di quasi due ore. Forse non sarebbe cambiato nulla nella contabilità delle vittime. Ma di questo non abbiamo la riprova. Abbiamo invece la conferma che quella funzionaria era sicuramente la persona sbagliata nel posto sbagliato. Tanto da commentare la telefonata della disperazione con uno sconcertante: «La mamma degli imbecilli è sempre incinta». È questa infatti la «battuta» choc pronunciata il 18 gennaio scorso durante la famosa telefonata avvenuta alle 18.03 tra Quintino Marcella, il ristoratore di Silvi Marina che aveva ricevuto l'allarme da Giampiero Parete, il superstite dell'hotel di Rigopiano travolto dalla valanga, e la funzionaria della prefettura di Pescara che lavorava all'«unità di crisi». Dopo tre interminabili minuti di attesa e passaggi telefonici Marcella non viene creduto, nonostante insista molte volte. E alla fine la funzionaria pensa a una «burla». Il testo di quella telefonata è ora diventato un documento pubblico in quanto allegato agli atti del processo per le 29 vittime dell'hotel della morte. La telefonata della «mamma degli imbecilli...» segue di pochi minuti un'altra chiamata: quella delle 17.40 intercorsa tra la prefettura pescarese e l'amministratore dell'albergo Bruno Di Tommaso. L'uomo, che non si trovava nell'albergo e non sapeva ciò che stava accadendo, avrebbe, suo malgrado, convinto le autorità che la situazione era «sotto controllo», probabilmente facendo ritenere inattendibile anche l'allarme successivo di Quintino Marcella. Al funzionario della prefettura che gli chiede infatti «com'è la situazione all'albergo?», Di Tommaso spiega che sta «rientrando ma che la strada è chiusa e riesce a comunicare solo via Whatsapp». Poi, quando la telefonata passa a un dirigente che dice di aver «avuto una telefonata di una persona che diceva che all'hotel Rigopiano c'erano feriti per crolli», Di Tommaso risponde: «Ma no...chi l'ha fatta...» e, ancora incalzato, afferma: «No Io sono stato fino a mo' in collegamento tramite Whatsapp... È crollata solo una stalla». La chat a cui il direttore si riferiva risaliva però a prima della valanga. Il dirigente della prefettura a quel punto si tranquillizza e chiude la chiamata: «Perfetto direttore mi dà un gran sollievo Noi dobbiamo sempre accertarci, con l'aiuto qui del nostro amico comune. Va benissimo, grazie grazie». Intanto, l'hotel Rigopiano era già sommerso da metri di neve.

Dopo il

ritardato arrivo dei soccorsi verranno salvate 11 persone (tra cui 4 bamni). Ieri a Rigopiano una messa ha ricordato il dramma di due mesi fa. Tante preghiere. Per una giustizia in cielo. Ma, se possibile, anche in terra.

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