La trattativa interna sulla manovra continua si concentra sui nodi più intricati. Oggi, nel Consiglio dei ministri, potrebbe esserci un primo confronto tra Giorgia Meloni e gli altri componenti del governo, ma il vero vertice politico potrebbe essere convocato venerdì, quando Antonio Tajani rientrerà dalla missione in Africa. Nel frattempo, domani si terrà una riunione della Lega con Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti (in foto) e i responsabili economici del partito: un passaggio importante in vista della riunione prevista entro la settimana.
Domani il disegno di legge approderà in Senato per il primo esame in Commissione Bilancio, ma i tempi per trovare la quadra ci sono. Nel Carroccio cresce la pressione per intervenire su alcuni capitoli, a partire dal contributo delle banche. "È doveroso che i grandi istituti aiutino il settore sanitario, le famiglie e le imprese", spiegano fonti leghiste, "su questo non arretriamo". Una linea che Giorgetti difende ricordando che la norma è "stata condivisa con il sistema bancario" e che "porta un contributo significativo: oltre 4 miliardi nel 2026 e 9 nel triennio".
Ma non è l'unico fronte aperto. Sul tema degli affitti brevi misura dal peso economico limitato ma dal forte valore politico Forza Italia ha già fatto sapere di voler intervenire. "Forza Italia presenterà emendamenti alla manovra sugli affitti brevi, sull'articolo 18 riguardo ai dividendi delle holding e sulle forze dell'ordine e le forze armate. Queste sono le tre cose che ci interessano", dice il vicepremier Tajani, ribadendo di essere "sempre pronto a confrontarmi con tutti, quando serve". Gli azzurri considerano la norma sugli affitti brevi "distorsiva" e temono che penalizzi piccoli proprietari e pensionati che affittano per integrare il reddito. Anche Maurizio Gasparri sottolinea che "chi affitta una stanza non può essere trattato come chi gestisce 10 appartamenti", chiedendo di mantenere l'attuale prelievo del 21% per le locazioni occasionali.
Più complessa la partita sulla tassazione dei dividendi delle partecipazioni inferiori al 10%, destinata a salire dall'1,2 al 24%. Un aumento che potrebbe garantire oltre un miliardo di gettito ma che, avverte Forza Italia, "rischia di danneggiare il sistema delle imprese e allontanare gli investitori".
Giorgetti, dal canto suo, difende la ratio complessiva della legge di bilancio: "Non c'è nessun intento di punire i proprietari. La classe media, per la prima volta, ha riduzioni di imposte grazie al lavoro serio di questi tre anni. Ma il Parlamento può migliorare il testo: non ho la presunzione di fare tutto giusto. Si puo' cambiare tutto, purchè ci sia una quadratura dei conti e siano rispettati gli obiettivi della manovra". Fratelli d'Italia, per ora, mantiene un profilo più prudente. "Il passaggio parlamentare non sarà formale: si potranno fare modifiche, naturalmente nel rispetto dei saldi", chiariscono dal partito.
E anche il ministro Pichetto Fratin, a margine dell'assemblea di Federchimica, ribadisce che "i saldi devono restare invariati" perché "mantenere lo spread basso è un vantaggio per lo Stato e per le imprese".La mediazione insomma non sarà semplice, ma la ministra delle Riforme Elisabetta Alberti Casellati riconduce tutto a una normale dialettica tra partiti.