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"Saranno zavorre", "È finito...". Ecco che cosa accadrà a Renzi

Se, da un lato, Mario Draghi gode di un consenso superiore al 60%, dall'altro lato Italia Viva non si schioda dal 2%, nonostante Matteo Renzi sia stato il principale sponsor del nuovo esecutivo

"Saranno zavorre", "È finito...". Ecco che cosa accadrà a Renzi

Mentre il Pd è ancora sotto choc per le dimissioni di Nicola Zingaretti, Italia Viva sembra non godere di un ottimo stato di salute, sebbene la 'mossa del cavallo' di Matteo Renzi si sia dimostrata vincente per portare Mario Draghi a Palazzo Chigi.

Se, infatti, l'ex presidente della Bce gode di un consenso superiore al 60%, il leader di Italia Viva non si schioda dal 2%, nonostante sia stato il principale sponsor del nuovo esecutivo che, per il momento, gode anch'esso di un gradimento molto elevato. “Draghi sta su percentuali analoghe a quelle di Conte però è cambiata la composizione perché c'è una quota di consenso di centrodestra che prima non c'era. Mentre l'operazione di Italia (cosiddetta) Viva sul piano parlamentare è riuscita, sul piano del consenso non viene apprezzata e il caso dell'Arabia Saudita ha ulteriormente inciso sotto questo punto di vista”, spiega a ilGiornale.it il sondaggista Roberto Weber, presidente dell'Istituto Ixè. “Gli italiani hanno percepito che i meriti sono più di Mattarella che di Renzi e, in termini di consenso, non è scattata una proprietà transitiva. Draghi ha un buon consenso perché gli italiani riconoscono che ha le competenze necessarie per fare il capo del governo, mentre non si fidano di Renzi. È come se lui li abbia vaccinati dalla sua figura politica”, gli fa eco Carlo Buttaroni, presidente dell'Istituto Tecné, convinto come Weber che le polemiche sul viaggio in Arabia Saudita “nei prossimi mesi diventeranno una zavorra per il leader di Italia Viva”. “Ci sono degli aspetti di Renzi che gli italiani non gradiscono e non riescono a metabolizzare”, aggiunge Buttaroni.

Il deputato Michele Anzaldi ci spiega così il momento di difficoltà del suo leader: “Draghi gode ancora della luna di miele che hanno tutti i premier nei primi cento giorni, mentre Renzi ha una comunicazione negativa perché viene massacrato da tutti in tutti i programmi televisivi per il viaggio in Arabia”. Secondo Anzaldi “c'è un vero e proprio odio cieco e a priori nei confronti di Renzi”. Un odio che si è manifestato alcuni giorni fa con una busta minatoria contenente dei bossoli e indirizzata proprio al senatore di Rignano. “Io non ho mai visto un tale clima d'odio nei confronti di una personalità politica che, peraltro, ha sempre caratterizzato la sua azione con grande chiarezza e determinazione. Questo corrisponde a un imbarbarimento del clima politico e spero che qualcuno rifletta su quanto è avvenuto”, attacca il deputato renziano Gennaro Migliore. In merito a questo clima teso, il filosofo Massimo Cacciari non usa mezze misure: “Renzi ha fatto la sua tattica politica e, adesso, nel Pd sono tutti col dente avvelenati perché sono costretti ad esaltare Draghi dopo aver giurato su Conte e questa figura di m... che hanno fatto gli pesa”. E ancora: “Poi, anch'io non ritengo che Renzi abbia fatto bene a fare quel che ha fatto, ma mi sembra un'ipocrisia inaudita quella di costoro che aver fatto di tutto per avere il Conte Ter, adesso esaltano Draghi. Se Draghi è così bravo dovrebbero ringraziare proprio Matteo Renzi”.

Ed è anche su queste contraddizioni che il Pd è entrato in crisi e Zingaretti ha deciso di farsi da parte. La dialettica si è elevata troppo, anche all'interno del Pd”, spiega la deputata dem Patrizia Prestipino che rivendica con orgoglio di essere stata “la prima renziana di Roma”, ma, parlando delle polemiche che hanno preceduto le dimissioni del segretario, sottolinea: “ Chiamarmi renziana quando Renzi non c'è più nel Pd è ridicolo. Voglio stare nel Pd, ma pretendo rispetto se ho aderito al progetto della Leopolda di dieci anni fa. Sono una donna democratica”. E, anzi, la Prestipino si augura che, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, vi sia un riavvicinamento tra Pd e Italia Viva: “Renzi – dice - ti può stare simpatico o antipatico e persino io ho condannato il fatto che abbia fatto cadere il governo Conte, ma ha fondato un partito e, in politica, bisogna anche contarsi e fare delle alleanze”. E aggiunge: “Nelle città e nelle Regioni il centrosinistra non può ignorare Renzi, la Bonino e Calenda che fanno parte di un'area riformista e centrista che va comunque aggregata”. Quest'area politica, infatti, stando a quanto ci conferma il sondaggista Weber, vale attorno all'8-9%, se si considera anche l'elettorato moderato di Forza Italia che il leader di Italia Viva ambisce a intercettare. “Ma – sottolinea il sondaggista - che Renzi possa diventare il leader di quest'area è quanto di più improbabile che esista perché, come dimostra il caso di Fini, la dimensione del tradimento è cruciale. La rottura con un pezzo di mondo proprio non viene mai perdonata dagli italiani”. Secondo Weber “Renzi è finito, anche perché Azione nei sondaggi è costantemente sopra Italia Viva. Ma, se ci sarà un federatore di quell'area, non sarà né Calenda né Renzi che, ormai vive visto solo come un grande distruttore di rocche, uno che spacca tutto”.

Anche Cacciari non vede un futuro politico roseo per Renzi e boccia l'idea, paventata da molti commentatori, di dar vita a una Margherita 2.0: “La Margherita è un qualcosa dentro la quale c'era Prodi, c'erano gli ex democristiani e non è una cosa ripetibile. Se metti insieme Calenda e Renzi, invece del 2% ottieni il 2,1%”. per l'ex sindaco di Venezia “Renzi ha un'unica possibilità di sopravvivere, ossia che vi sia un proporzionale talmente perfetto da rendere impossibile a chiunque di non essere rappresentato e di giocarsela”. Un'alternativa potrebbe essere quella di far ritorno nel Pd, ora che Zingaretti si è dimesso e l'alleanza con il M5S potrebbe essere messa in discussione. A riguardo, Anzaldi precisa: “Al di là del fatto che Zingaretti se ne vada oppure rimanga, il problema sono le tesi. Il segretario può essere chiunque, ma se io non mi riconosco nelle sue idee.

Se io non condivido le tue idee e rientro per stare in minoranza o sono pazzo oppure ho un altro fine”.

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